Cronaca

Combattimenti clandestini (e atroci) tra cani e cinghiali, coinvolti padre e figlio umbri: si apre il processo

Per nove imputati si aprirà il processo dinanzi al giudice del tribunale di Urbino. Due allevatori di Valtopina accusati di maltrattamenti sugli animali per aver organizzato, in concorso con altri, brutali combattimenti tra dogo argentini e cinghiali

Combattimenti atroci, illegali e clandestini tra cani e cinghiali. Con quest'accusa, nove persone, nell'ambito di una inchiesta partita dalle Marche, sono finite a processo dinanzi al giudice Monocratico del tribunale di Urbino; la prima udienza è stata fissata il 14 novembre. 

Coinvolti tre umbri, tra cui due allevatori, padre e figlio residenti a Valtopina; secondo il pubblico ministero Simonetta Catani della procura di Urbino, in concorso tra loro avrebbero promosso e organizzato, nonchè diretto il combatimento clandestino tra cani e cinghiali che si sarebbe svolto nel maggio del 2014 in una azienda agricola del Comune di Cagli, mettendo in pericolo l'incolumità degli stessi animali. Con l'aggravante, secondo la pubblica accusa, di aver ripreso il combattimento con idonea strumentazione.

Immagini crudeli, quelle che furono sequestrate dal Corpo Forestale dello Stato nel novembre del 2014: video in cui sono ritratti cani,  dogo argentino, intenti a sbranare un cinghiale ed uomini che osservavano la scena. L’operazione portò  ad una serie di perquisizioni a carico di alcuni allevatori, tra cui in Umbria e in particolar modo a Valtopina.  Padre e figlio umbri, difesi dall'avvocato Riccardo Buldrini del foro di Perugia, dovranno anche rispondere di aver sottoposto un dogo argentino e un cinghiale a sevizie e "comportamenti insopportabili per le proprie caratteristiche etologiche". 

Nel procedimento a carico dei nove imputati risultano persone offese L'Enpa (L'ente nazionale protezione animali) e Legambiente Onlus. Gli avvocati difensori degli imputati sono, tra gli altri: Riccardo Buldrini (foro di Perugia), Ubaldo Fiorucci (foro di Urbino), Doriano Oliviero e Paolo Antimiani (foro di Milano), Fabrizio Negrini (foro di Monza) e Marcello Perillo. 


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