Attualità

Frati di Assisi: fra Giulio e fra Riccardo nuovi direttori della sala stampa e della rivista San Francesco

I due nuovi responsabili prendono il posto di fra Enzo Fortunato che ricopriva i due ruoli

(foto sanfrancesco.org)

Cambio della guardia alla guida della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e alla direzione della Rivista San Francesco, che avranno due nuovi responsabili. Saranno fra Riccardo Giacon e a fra Giulio Cesareo a prendere il posto di fra Enzo Fortunato, che copriva i due incarici e al quale i frati aurano "che anche nei futuri incarichi e impegni continui a divulgare il messaggio evangelico e francescano con la creatività che lo contraddistingue".

IL SALUTO DI FRA ENZO FORTUNATO

A partire dal numero di gennaio 2022 la Rivista San Francesco patrono d’Italia avrà come direttore responsabile fra Riccardo Giacon, mentre il nuovo direttore editoriale sarà fra Giulio Cesareo. Quest’ultimo, già in precedenza nominato Direttore dell’Ufficio Comunicazione della Custodia, a decorrere da sabato primo gennaio 2022 ricoprirà anche i ruoli di Portavoce e di Direttore della Sala Stampa della Basilica di San Francesco. "A fra Riccardo Giacon e a fra Giulio Cesareo - scrivono i frati minori - l’augurio di un proficuo e concorde impegno a servizio dell’annuncio del Vangelo, nella complessità del tempo presente, attraverso i diversi mezzi di comunicazione, nella prospettiva della testimonianza francescana e della missione della Custodia di Assisi".

LA 'GOVERNATRICE' TESEI RINGRAZIA FRA ENZO FORTUNATO

Fra Riccardo Giacon

Nato il 15 agosto 1972 a Padova.
Frate minore conventuale dal 1992. Presbitero dal 1999.
Laureato in Scienze della Comunicazione Sociale presso la Pontificia Università Salesiana di Roma.
Giornalista pubblicista, è iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto dal 2004. Dal 2001 al 2013 ha lavorato al Messaggero di Sant’Antonio Editrice, nella direzione generale e come direttore della rivista Messaggero dei Ragazzi.
Ha tenuto corsi sul tema della comunicazione e internet nella Scuola di Spiritualità dell’Istituto Teologico Sant’Antonio dottore di Padova.

Fra Giulio Cesareo

Nato il 17 gennaio 1978 a Chivasso (TO).
Frate minore conventuale dal 1996. Presbitero dal 2005.
Laureato in teologia morale presso l’università di Fribourg (CH) con una tesi di etica sociale circa riflessione cattolica sulla guerra e la pace.
Docente di teologia morale presso la Pontificia Università Urbaniana e la Pontificia Facoltà San Bonaventura in Roma.
Dal 2017 al 2021 è stato responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana
Ha pubblicato:v Guerra e pace: la morale cristiana da Giovanni XIII al Vaticano II, al nostro tempo. Il contributo specifico italiano, Bologna 2011.
Battesimo e vita morale. L’ethos dell’uomo nuovo in Cristo, Roma 2014.
Un corpo per la comunione. Un’etica da risorti con Cristo, Roma 2016.

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IL SALUTO DI FRA ENZO FORTUNATO:

"Ad Assisi informando stando accanto all’uomo e sollecitando il bene"

Ecco la lettera di saluto scritta da fra Enzo Fortunato e pubblicata sul sito dei frati minori conventuali di Assisi.

Cento anni fa iniziava il cammino della Rivista San Francesco. Ho avuto la gioia di accompagnare il giornale al centenario, un traguardo importantissimo. Se dovessi fare una sintesi del cammino vissuto direi: dal buio del terremoto alla luce della Fratelli tutti firmata sulla tomba di San Francesco.

Quando padre Vincenzo Coli mi affidò il mensile della Basilica, non avrei mai immaginato che sarebbe giunta questa meta. La situazione non era nelle migliori condizioni possibili, c’era la volontà di portare avanti ancora per un po’ la pubblicazione e poi, se non fossimo riusciti a risollevare le sorti, sarebbe stata sospesa. Ero una sorta di “liquidatore”.

Oggi la rivista raggiunge tutta l’Italia e parte del mondo. La tiratura è più che quadruplicata, la foliazione aumentata, tanti i collaboratori che scrivono. Il risultato più importante? Trasversalità. Le pagine del giornale parlano a tutti, che siano credenti o no, che siano laici o altro. Nel pieno rispetto del messaggio di Francesco, ogni mese la rivista raggiunge il sultano, l’operaio, il credente, il non credente, il lebbroso, l’ammalato, il povero, il politico, l’imprenditore, il semplice, il carcerato, il lupo, il Papa, il frate e l’emarginato, perché siamo “Fratelli Tutti”: homo homini frater e non homo homini lupus.

Se penso che all’inizio di questa avventura eravamo solo in due: un “vecchietto” e un fraticello intimorito… Ho avuto l’onore di ideare e coordinare questa straordinaria redazione per molti anni, incoraggiato dai miei Custodi: padre Coli, padre Berrettoni, Padre Piemontese e padre Gambetti, creato Cardinale a suggello del lavoro svolto durante il suo mandato. Un privilegio inestimabile che mi ha dato la forza di guardare avanti. Credo di aver condotto il ruolo che compete a un grande organo d’informazione mettendo al centro le storie di ognuno e consumando, come ci ha ricordato papa Francesco, le suole delle scarpe orgoglioso dei suoi valori e della sua storia e al servizio degli altri. Il giornale si è distinto in questi anni per aver promosso un tavolo costante di confronto fra idee diverse, salvo dire quando era necessario, la propria. Errori, sicuramente ce ne sono stati… probabilmente non pochi, ma la gioia dell’incontro ha permesso di vederci in modo diverso: da fratelli.

Tommaso da Celano scrive di Francesco che egli non era un uomo che pregava, ma un uomo fatto preghiera. Si potrebbe parafrasare questa affermazione densa di spiritualità affermando che Francesco non era un uomo che comunicava, ma un uomo fatto comunicazione, diventato “tutto lingua”. È con questo spirito che abbiamo voluto affrontare la bellezza della comunicazione alla luce dell’Assisiate condividendo ciò che si è e ciò che si ha.

Se fino a una ventina di anni fa il non facile rapporto tra Chiesa e modernità si rifletteva in modo significativo nell’atteggiamento “diffidente” nei confronti della comunicazione, questa ha assunto, di fronte al suo emergere, un significato nuovo.

Abbiamo cercato di trasmettere la dignità dell’uomo pensando e stando con i poveri, Con il Cuore è stato questo; abbiamo rilanciato il messaggio natalizio di pace, Il Concerto di Natale lo ha reso concreto; abbiamo messo in dialogo uomini e donne credenti e non, Il Cortile di Francesco li ha fatti riscoprire fraternità. Penso, inoltre, a due grandi documenti diventati bussola per molti uomini di buona volontà: Il Manifesto di Assisi, che appartiene ormai ai laici del nostro tempo; La carta di Assisi, prezioso decalogo per chi opera in questo difficile e affascinante mondo della comunicazione.

Già a partire da Giovanni XXIII grazie al suo “Discorso alla Luna” (1962) le comunicazioni di massa facevano il primo ingresso nella Chiesa. Perché dove c’è l’uomo c’è la Chiesa.

La luna mi ricorda la luce riflessa. Ritornano le parole di Elisabeth Kübler Ross: «Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro».

Oggi vivo questo passaggio con una consapevolezza: non è importante pensare alle cose fatte, ma a quanto c’è da fare. Ecco perché andiamo avanti: il Signore ha progetti di bene.

Continuerò ad amare e servire la Chiesa e l’Ordine come il buon Dio mi indicherà. Mi ha sorpreso ieri e mi sorprende giorno dopo giorno. È il tempo di amare ciò che mi è chiesto come amo ciò che ho scelto sapendo che la bussola è Gesù, cuore della buona notizia.

Ringrazio fra Marco Moroni per l’invito a continuare a divulgare il messaggio evangelico e francescano con creatività e a stare accanto ai poveri con l’iniziativa solidale, Con il Cuore, ideata diciannove anni fa. Il grazie verso tutti diventa preghiera e compagnia per il prossimo viaggio. E a te fra Riccardo, a te fra Giulio buon cammino… e a voi cari ragazzi, prendendo a prestito alcune delle parole di don Carlo Gnocchi: arriveranno persone migliori di me… e spero vi amino come vi ho amato io.

Buon viaggio brave gente.

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LA 'GOVERNATRICE' TESEI RINGRAZIA FRA ENZO FORTUNATO:

A fra Enzo Fortunato va poi il ringraziamento della 'governatrice' umbra Donatella Tesei e dell'assessore regionale Paola Agabiti

“Da parte di tutta la comunità umbra - srive la Tesei in una nota - va il ringraziamento a padre Enzo Fortunato per il costante e generoso impegno che ha profuso in questi numerosi anni nei suoi ruoli di Portavoce della sala stampa del Sacro convento e direttore della rivista “San Francesco patrono d’Italia. Il suo prezioso e attento lavoro  ha determinato la crescita della rivista e ha contribuito alla diffusione del messaggio francescano basato sui valori di pace, di rispetto per il creato, di importanza del dialogo, di tutela dei più bisognosi. Sicuramente - ha concluso la presidente della Regione Umbria - padre Enzo affronterà al meglio i suoi futuri ruoli e impegni così come fatto sino a oggi. Allo stesso modo sono certa che  Padre Riccardo Giacon e Padre Giulio Cesareo, che gli succedono, svolgeranno con dedizione la loro opera, continuando quanto fin qui fatto. A loro vanno le congratulazioni e l’augurio di un buon  lavoro”.

Un pensiero anche da Paola Agabiti, assessore regionale alla Cultura e al Turismo: "Vorrei rivolgere a Padre Enzo Fortunato il mio più affettuoso saluto ed un sincero ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, sia come direttore della Rivista 'San Francesco', sia come Portavoce della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Incarichi che ha svolto con straordinaria passione e professionalità. Mi piace sottolineare quanto in questi anni egli abbia impresso una notevole modernizzazione nel linguaggio e nella gestione di questi due fondamentali strumenti di comunicazione, attraverso i quali viene diffuso il sempre moderno messaggio francescano. È stato questo, senza alcun dubbio, uno dei tratti più significativi del lungo lavoro svolto da Padre Enzo, grazie al quale il 'pensiero francescano', fondato sull’impegno per la pace e la fratellanza, l’amore per la natura, ha potuto essere sempre punto di riferimento dei fedeli di tutto il mondo. L’opera svolta in questi anni da Padre Enzo ha inoltre contribuito significativamente allo straordinario rilancio, nel mondo, dell’immagine di Assisi e dell’Umbria intera quali luoghi di grande spiritualità. Sono certa - ha concluso Agabiti - che Padre Enzo svolgerà con la stessa passione gli incarichi futuri che lo attendono e per i quali gli auguro di cuore buon lavoro".


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