Emergenza Coronavirus: dal magazzino ai punti pesciolini, come funziona il servizio 'Daidò' della Caritas
Luigi Palazzoni, da giornalista professionista a volontario Caritas, responsabile del servizio: "Donare un po’ del proprio tempo gratifica tanto chi lo riceve quanto chi lo dona"
Le donazioni di prodotti alimentari e per il fabbisogno domestico da parte di enti, aziende e privati benefattori sono in costante crescita agli “Empori della Solidarietà” della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve. Un incremento, da 200,9 tonnellate nel 2018 a 208,3 tonnellate nel 2019, che ha richiesto la creazione di un settore specifico per la gestione, denominato “Daidò”, dall’unione tra le parole “dai”, alla Caritas, e “do”, ai bisognosi.
Dopo l’inventario della merce per ogni singola confezione, di che tipo di alimento si tratti, scadenza, marca produttrice, peso, donatore e i punti pesciolini, si passa alla distribuzione al titolare della tessera con punti a scalare.
"Il 'Daidò' è molto di aiuto nel tempo del Covid-19 – conclude Palazzoni – perché le donazioni di prodotti alimentari sono ulteriormente cresciute, come anche il numero dei fruitori degli empori; non ci siamo trovati impreparati a fronteggiare questa nuova emergenza».
Luigi Palazzoni, dopo essere stato una “storica” firma de Il Messaggero, testata per la quale è stato capo redattore dell’edizione umbra, e poi direttore editoriale de Il Giornale dell’Umbria, oggi è il responsabile del “Daidò”, il settore per la gestione delle donazioni agli “Empori della Solidarietà” della Caritas perugina.