Coronavirus, la comunità diocesana in preghiera per l'Italia nella festa di San Giuseppe
Il cardinale Gualtiero Bassetti invita “a pregare il Rosario in famiglia la sera della festa di san Giuseppe, il protettore delle famiglie e della Chiesa, accendendo un lume alla finestra di ogni casa”
La Quaresima ricorda il periodo di digiuno e isolamento vissuto da Gesù prima della Pasqua. Una ricorrenza religiosa, ma che quest’anno, credenti e non, si trovano a vivere realmente in un reale parallelismo.
Ed è proprio in questo frangete che il cardinale Gualtiero Bassetti rivolge un invito “a pregare il Rosario in famiglia la sera della festa di san Giuseppe, il protettore delle famiglie e della Chiesa, accendendo un lume alla finestra di ogni casa”. Il cardinale, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, “sarà il primo a compiere questo gesto e ad unirsi nella preghiera che ci accomunerà per sottolineare la fede, la speranza e, soprattutto, quell’amore che diventi un filo rosso dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, il filo rosso della carità molto più forte della zona rossa”.
Il cardinale Gualtiero Bassetti ha anche inviato la seconda “Lettera settimanale di collegamento nei giorni del Coronavirus” a tutti i fedeli dell’archidiocesi. “Fratelli carissimi, in questa Quaresima, così provata, vogliamo stare saldamente abbracciati alla croce di Gesù, che è l’unica nostra speranza. Essa risplende in modo particolare, in questi giorni dolorosi, segnati da morte, sofferenza e disorientamento - scrive il cardinale - Si ha l’impressione di vivere in un clima surreale. Piazza IV Novembre è vuota. Le pochissime persone che l’attraversano sembrano ombre: passano rapidamente e subito scompaiono. Una persona mi ha scritto: ‘prego il Signore e gli dico: fino a quando?’. Non temete, il Signore continua a far splendere su di noi la luce del suo volto e ci dona la sua salvezza”.