Test sieroprevalenza: battere il Coronavirus, ma la metà degli umbri chiamati non risponde all'appello della Croce rossa
In Italia la partecipazione alla campagna di ministero della Salute e Istat è del 40%. In Umbria arriva al 46%
La prima settimana di test dell’indagine di sieroprevalenza relativa alla diffusione del Coronavirus si è chiusa con 342 prelievi. I dati emersi dalla prima settimana di chiamate e test svelano un’adesione del 46% che supera, seppur di poco, l’andamento nazionale attestatosi intorno al 40%.
Gli ambulatori mobili della Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Umbria hanno operato nei comuni di Citerna, San Giustino, Citta di Castello, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino, Sigillo, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Panicale, Corciano, Magione, Perugia, Ponte San Giovanni, Terni, Montecastrilli, Avigliano Umbro, Amelia, Stroncone, Narni, Penna in Teverina, Assisi, Bastia Umbra, Deruta, Marsciano, Todi, Massa Martana, Bastardo, Baschi, Orvieto, Allerona, Cascia, Spoleto, Sellano, Nocera Umbra, Spello, Trevi, Bevagna e Foligno.
Mercoledì 3 giugno riprende la seconda fase con prelievi a Citerna, San Giustino, Citta di Castello, Umbertide per poi proseguire nelle altre località umbre. "In vista dei nuovi prelievi, che partiranno dal 3 giugno, ci auguriamo di avere una risposta più numerosa e positiva da parte dei soggetti selezionati, data l’importanza dell’indagine su più fronti, sia per il singolo cittadino, che per l’intero Paese. Gli operatori della Croce Rossa Italiana sono già a lavoro per fissare altri appuntamenti telefonici con gli utenti individuati dall’Istat e ricordo che le chiamate possono arrivare solo dal numero che inizia per 06 5510" ha aggiunto il presidente Scura.