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Caso Eriksen, Volpi: "Corso Blsd e defibrillatori nelle scuole, negli uffici e nelle palestre"

Il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Perugia: "L’arresto cardiaco occorso al calciatore danese dimostra che gli interventi tempestivi salvano la vita: tutti possiamo essere decisivi"

Il caso di Christian Eriksen, calciatore dell'Inter e della Danimarca colpito da un arresto cardiaco durante il match degli Europei contro la Finlandia (ora è fuori pericolo ma gli verrà impiantato un defibrillatore sottocutaneo), ha tenuto col fiato sospeso il mondo e fatto capire ancora una volta quanto sia importante la tempestività dei soccorsi in queste situazioni.

“Interventi tempestivi salvano la vita: tutti possiamo essere decisivi - spiega Nicola Volpi, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Perugia -. L’arresto cardiaco occorso al calciatore danese Christian Eriksen, ha avuto un impatto mediatico enorme, e ha evidenziato quanto sia fondamentale agire nell’immediato in caso di malore. La catena della sopravvivenza, come viene definita in ambito sanitario, ha funzionato in maniera impeccabile grazie all’intervento tempestivo di personale formato e a una gestione ottimale dell’emergenza, nella quale i compagni di squadra del calciatore hanno giocato un ruolo centrale. Eventi come quello successo in campo a Eriksen mostrano quanto sia importante saper riconoscere questa situazione e fare di conseguenza le giuste scelte - prosegue Volpi - Un arresto cardiaco si può verificare in ogni luogo, a qualsiasi persona e senza preavviso: trovarsi nelle vicinanze di un DAE (Defibrilatore semiautomatico esterno) o essere soccorsi da personale, sia sanitario che laico, specificatamente formato, sono condizioni indispensabili per salvare la vita di una persona o per darle comunque una concreta speranza".

Volpi entra poi nei dettagli: "Sono poche le azioni da eseguire, ma imprescindibili - spiega il presidente perugino dell'Opi -. Attraverso un corso di formazione di base, tutti possono contribuire a salvare la vita di qualcuno o a dargli una possibilità di sopravvivenza. In molte occasioni aspettare un’ambulanza senza fare nulla può rappresentare una condanna per chi sta subendo un arresto cardiaco. È fondamentale che sempre più persone si sensibilizzino a questa tematica, è importante che il corso BLSD (basic life support- early defibrillation) venga fatto nelle scuole e in ogni ufficio o struttura in cui ci sia afflusso di persone, e che in ogni palestra, circolo o polo sportivo ci sia una DAE a disposizione e persone formate al suo utilizzo. Tutti possiamo contribuire - conclude Volpi - ed è fondamentale che ognuno faccia la propria parte, perché una manovra fatta a dovere e in maniera tempestiva, può salvare vite”.


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