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Perugia, in vendita il panettone solidale “Il Sapore di un ricordo” per raccogliere fondi anti-Alzheimer

La Fondazione Fontenuovo sarà al Mercatino delle Strenne Natalizie dal 7 al 14 dicembre

Quest’anno la campagna di Natale della Fondazione Fontenuovo è interamente dedicata ai progetti per l’Alzheimer. Per raccogliere fondi a sostegno di questi progetti, infatti, la Fondazione Fontenuovo sarà presente tutti i giorni, dal 7 al 24 dicembre, al Mercatino delle Strenne di Perugia all’interno della Rocca Paolina, ad offrire i deliziosi panettoni artigianali “Il Sapore di un ricordo”, nella versione classica e al cioccolato, preparati dal Forno Pioppi di Mantignana. I panettoni sono in vendita anche presso la sede di Fontenuovo, in Via Enrico Dal Pozzo 61. Il ricavato della vendita andrà a sostegno dei progetti come il Caffè della Memoria e altri progetti di interventi psicosociali in favore delle persone con demenza.

"Con il caffè della memoria e gli altri progetti – afferma il presidente della Fondazione, Orfeo Ambrosi -, aiutiamo le famiglie dei malati di Alzheimer e i malati stessi a vivere quest’esperienza dura ed estenuante nel miglior modo possibile. Un sentito ringraziamento a Federalberghi Umbria che ha sostenuto la nostra iniziativa natalizia e ha scelto i nostri panettoncini solidali per la sua cena aziendale".

Il progetto Caffè della Memoria è nato nel 2013 dalla sinergia tra la Fondazione Fontenuovo e l’associazione A.M.A.T.A. Umbria. Nei suoi sei anni di attività ha permesso a numerosi anziani del territorio e alle loro famiglie di incontrarsi e condividere il peso della malattia. Lo stesso sta avvenendo con il progetto del Centro di Incontro “Mi ritorni in Mente”. I pazienti vengono coinvolti da operatori qualificati in attività che la comunità scientifica ritiene utili al mantenimento delle funzioni cognitive, i parenti possono scegliere se rimanere coi propri familiari oppure confrontarsi con le esperienze degli altri di fronte ad un caffè nel bar della Fondazione. Studi recenti hanno evidenziato che i pazienti che frequentano questo tipo di attività riportano un miglioramento delle performance cognitive e relazionali, mentre i parenti avvertono una diminuzione del peso psicologico derivante dal fornire assistenza.


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