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Favorire la mobilità alternativa in vista della riapertura delle scuola, Casaioli: "Nel Pums c'è tutto"

Le proposte: sistema bus-minimetrò, intermodalità bicicletta e bus-auto privata (park&ride), agevolazioni tariffarie, mobilità pedonale e ciclistica, ztl e zone 30 chilometri, bike sharing

Pensare subito a interventi urgenti per snellire il traffico veicolare in vista di settembre e del ritorno a scuola, soprattutto in corrispondenza delle fasce oraria di entrata e uscita da scuola, a causa anche dei distanziamenti dovuti all’interno dei mezzi pubblici.

Il consigliere comunale Cristina Casaioli ha presentato un ordine del giorno “per stimolare la Giunta a dare immediata applicazione ad alcuni degli interventi di mobilità sostenibile indicati nel Pums. Attuare alcune delle proposte di mobilità sostenibile può servire a far prendere in considerazione ai cittadini un modo nuovo di muoversi in città, magari attraverso l’utilizzo della bicicletta oppure prendendo delle linee di Piedibus, che soddisfano le esigenze di spostamento e sviluppano una nuova cultura sociale di mobilità cittadina”.

Il Piano urbano della mobilità sostenibile è finalizzato a promuovere un sistema di mobilità in grado di garantire i bisogni di spostamento dei cittadini nelle diverse condizioni sociali, fisiche e d’età, di ridurre l'inquinamento, le emissioni di gas serra e il consumo di energia aumentando contemporaneamente l'efficienza e l'economicità del trasporto di persone e merci, nonché l'attrattività e la qualità della vita e dell'ambiente urbano.

“La nostra rete di trasporto pubblico, già prima della situazione di emergenza legata alla pandemia, soddisfaceva in modo parziale le esigenze di spostamento dei cittadini, che si vedevano comunque costretti a ricorrere all’utilizzo dell’auto – scrive il consigliere Casaioli - Oggi con la ripresa delle attività economiche le auto in circolazione sono aumentate e aumenteranno sempre di più al momento della ripresa delle attività scolastiche, quando i genitori si sentiranno obbligati ad accompagnare i ragazzi a scuola con l’auto, per paura dei contagi o perché non ci sono autobus in circolazione sufficienti a coprire contemporaneamente le esigenze degli spostamenti e quelle legate al distanziamento sociale”.


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