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PERUGINERIE Sotto la neve c’è il pane…

Perle di saggezza contadina e una visione di Perugia di Claudio Spinelli

La neve a Perugia

Sotto la neve c’è il pane… Perle di saggezza contadina e antropologia rurale.

Tanto per consolarci dei disagi creati dalla nevicata di ieri, pare il caso di richiamare una massima della nostra tradizione rurale. Recita (in un dialetto vicinissimo all’italiano standard) “Sotto la neve c’è l pane, sotto l’aqqua c’è la fame”. Si tratta di un proverbio popolare assai diffuso nella civiltà contadina.

La spiegazione risiede nel fatto che il manto nevoso crea uno strato protettivo tra l’aria fredda e il terreno sottostante, impedendo che questo geli in profondità. In tal modo i semi si preserveranno, potranno quindi germogliare portando avanti la propria missione.

C’è anche chi osserva che la temperatura sotto lo zero protegge le colture dai parassiti.

Altra espressione utile a indicare la prospettiva (o il timore) di un anno particolarmente nevoso, si sentiva (fonte Giovanni Moretti) “quisto è l’anno dle sette nevate”. In cui il numero 7 assume anche una funzione scaramantica.

Dalla campagna alla città con una poesia del grande Claudio Spinelli. Riemersa dai recessi della memoria (e inserita nel mio recente “Spinelli lirico. Percorso poetico perugino in 100 passi”) l’immagine di Perugia innevata. Anche in relazione alle tante icone urbane proposte ieri nei social.

LA NEVE. Iere passavo su ’n Piazza Grimana / e giv’a piede ’n verso ’l centro. / Tirava de traverso ’na buriana / che te gelava j’osse ’n fin’a dentro. // Passato l’Arch’Etrusco ’ncuminciòe / a sputicchià ’n nevischio ’mpertinente, / ma doppo la buriana s’afermòe / e i fiocche vinnon’ giù più gross’e lente. // ’N Piazza ’na vista da nun paré vera: / le scale, la Fontana, la facciata / sott’a la neve candid’ e liggera / parevon’ ’na cupert’ariccamata”.


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