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Perugia, l'uscita posticipata di 15 minuti alla scuola Pascoli scatena l'ira dei genitori: "Imposizione che mette in difficoltà le famiglie"

La replica della dirigente scolastica: "Il nuovo orario 8-14 è stato votato dal Consiglio d'istituto, non è stata una decisione di docenti e personale per non rientrare a scuola"

Un quarto d’ora in più a scuola scalda gli animi di alcuni genitori e fa esplodere la polemica, con toni ben al di sopra delle righe.

Accade a Perugia, all’istituto scolastico Perugia 11, o scuola media Pascoli per i perugini. Fino a gennaio era retta, con reggenza, dal preside Silvio Improta, del Capitini, adesso è stata affidata alla dirigente Isa Settembrini che si è trovata subito a dover affrontare la questione dell’orario scolastico.

Dopo due anni di Covid e di scuola riorganizzata, è arrivato il momento di mettere mano al nuovo orario scolastico settimanale. L’istituto, per le sue caratteristiche, è strutturato in 30 ore settimanali, senza rientri. Finché si andava a scuola il sabato non c’era problema: 5 ore su sei giorni di scuola. Tolto il sabato si è strutturato l’orario su 5 ore per 5 giorni, con una decina di rientri al sabato durante l’anno scolastico.

Docenti, personale scolastico e genitori sono stati chiamati ad una nuova scelta, cioè quella della settimana corta: 6 ore su 5 giorni, senza rientri il sabato. I genitori hanno appoggiato tale scelta, i docenti sono rimasti più scettici, ritenendo più utile alla didattica la settimana lunga: 5 ore su 6 giorni (dai registri delle assenze è emerso che pochissimi si presentavano al rientro il sabato).

La questione orario è stata quindi portata al voto in Consiglio di istituto, dove siedono 8 docenti, 8 genitori, due rappresentati del personale non docente e il dirigente scolastico. Il Consiglio è chiamato a scegliere tra tre diversi orari: 8.15-13.45, 8-14, 7.55-13.50 (più recuperi di sabato). Passa l’orario 8-14 e scoppia il pandemonio.

Telefonate, mail, incontri di persona. I genitori in rivolta perché non sapevano nulla delle proposte, gli orari non andavano bene perché l’uscita alle 14 è troppo tardi (solo 15 minuti dopo all’uscita dell’ultimo anno scolastico): “Una imposizione che mette in grave crisi le famiglie che lavorano e che alle 15 e non riescono a rientrare al proprio posto di lavoro, dovendo garantire un pasto ai ragazzi” ci scrivono i genitori.

Nelle missive in redazione viene segnalato che “ i genitori hanno provato a modificare tale decisione, ma l’interesse del personale a non rientrare neanche un sabato ha prevalso sull’interesse supremo degli alunni”, indicando nel dirigente scolastico il responsabile di quanto successo.

La dirigente scolastica ha risposto alle nostre domande e ha chiarito alcune cose. “In primo luogo la scelta dell’orario dipende dal Consiglio d’istituto, di cui il dirigente scolastico fa parte – dice la preside Settembrini – Non è stata assolutamente una decisione di docenti e personale per non rientrare a scuola, tanto che i docenti aveva optato per la settimana lunga per motivi didattici. Dopo il 10 maggio è stato concesso un mese di tempo ai genitori per informarsi e consultarsi tra di loro – prosegue la dirigente – Il 14 giugno il Consiglio ha votato le tre proposte con questo risultato: 7 rappresentati hanno votato per l’orario 8-14, 5 per l’orario 7.55-13-50 e 1 solo per mantenere l’orario in vigore per quest’ultimo anno scolastico”.

Un ulteriore passaggio viene fatto il 27 giugno, con alcuni genitori che neanche sapevano della proposta 7.55-13.50. Viene, comunque, confermato che il nuovo orario scolastico sarà su cinque giorni con 6 ore al giorno, dalle 8 alle 14. “Non si è trattato di una ‘decisione unilaterale e impopolare’ come è stato scritto da alcuni genitori nelle mail inviata – conclude la dirigente scolastica – ma della delibera del Consiglio di istituto, come prevede la normativa, che sposta di 15 minuti in avanti l’uscita da scuola”

La comunità scolastica è in subbuglio e c’è chi è arrivato ad “avvertire” la scuola che chiederà il permesso di uscita anticipata di 30 minuti per tutto l’anno.


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