Cronaca

Bruciata dall'ex nella sua abitazione, la versione dell'indagato non regge: niente libertà

Lentamente migliora il quadro clinico di Alessandra, la 40enne "bruciata" per gelosia dall'ex nella sua villetta tra Gualdo e Nocera Umbra. Le ferite riguardano il 12 per cento del corpo e la sedazione - per arginare il dolore - è sempre più blanda fino ad arrivare ad un risveglio totale. Non è in pericolo di vita ma la prognosi, date le ferite, è ancora riservata. 

Si trova all'ospedale di Genova al centro grandi ustionati "protetta" dalla propria famiglia che, in queste ore, ha dovuto anche subire gli articoli di stampa sulla versione choc data agli inquirenti dall'ex fidanzato. Lui si dice vittima della donna stessa e di non aver dato fuoco a lei e alla casa. Ma un liquido infiammabile - presente in casa per le pulizie - durante la lite sarebbe finito vicino ad una stufetta e da lì la tragedia. 

La versione data dal 25enne albanese non è stata considerata molto attendibile dal giudice per le indagini preliminare che, dopo aver preso tempo per decidere, ha messo una ordinanza di custodia cautelare a carico del giovane per il pericolo di inquinamento e di reiterazione del reato. Il difensore dell'albanese, l'avvocato Ubaldo Minelli, ha annunciato il ricorso al Tribunale della Libertà. 

Tra i passaggi della versione dell'albanese non quadra la storia dell'incendio: la stufa a pellet, che avrebbe provocato lo scoppio una volta venuta a contatto con il liquido infiammabile, non è così danneggiata come invece il resto della casa dove le fiamme si sono sprigionate.


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