Cronaca

Attentati a Bruxelles, la testimonianza di Paola: "Sono stata fortunata: è un incubo"

"E' andata bene sono stata fortunata: poteva andare veramente male. Anche perchè l'orario era quello per l'ingresso in ufficio quando è esplosa la bomba nella metropolitana e l'altra per fortuna è stata disinnescata": Paola Simone si trova al sicuro nel suo ufficio all'interno della sede operativa della Regione Umbria a Bruxelles. E' tempestata di telefonate da amici e da colleghi della Regione Umbria. Risponde a tutti ma dalla voce si percepisce una paura senza fine.

"Le bombe sono state messe proprio lungo il tragitto della metropolitana che facciamo sempre per raggiungere il nostro ufficio. La prima esplosa alla fermata Maelbeek e l'altra era destinata proprio nella zona dove si esce per raggiungere gli uffici della Ue e del Comitato per le Regioni di Europea. Io sono arrivata poco prima che ci fosse il finimondo": ha raccontato a Perugiatoday.

"Stanno bene anche i colleghi delle altre regioni, - le Marche hanno l'ufficio attaccato a quelli dell'Umbria -; uno degli stagisti ci ha raccontato di aver visto molti feriti e gente che scappava terrorizzata dalla metropolitana. Era scosso molto scosso". Paola ci racconta che da dopo l'attentato di Parigi, Bruxelles non è più la stessa: "Si vive con il terrore. Abbiamo continuato ad uscire, a prendere la metro, ad andare ai concerti ma la paura è sempre presente. Stasera dovrei prendere un volo per ritornare in Umbria ma sinceramente non me la sento di andare all'aeroporto di Charleroi, anche se li non ci sono stati attentati terroristici".  

"La Presidente Marini - ha concluso - mi ha chiamato questa mattina per sapere come stavo e per informarmi delle altre colleghe che stavano bene. Una chiamata che dimostra grande sensibilità e rispetto per il nostro lavoro a Bruxelles".


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