Cronaca

I tre bulli che hanno terrorizzato la scuola ora rischiano il processo, il pm chiede il rinvio a giudizio

Angherie di ogni sorta, minacce, offese pesantissime, azioni violente rivolte ai propri compagni di classe e un atto di vandalismo nei confronti della scuola stessa.  Sono queste le accuse a cui dovranno rispondere - a vario titolo - tre giovanissimi

Angherie di ogni sorta, minacce, offese pesantissime, azioni violente rivolte ai propri compagni di classe e un atto di vandalismo nei confronti della scuola stessa.  Sono queste le accuse a cui dovranno rispondere - a vario titolo - tre giovanissimi imputati, che ora dovranno comparire dinanzi al giudice dell'udienza preliminare del tribunale dei Minori di Perugia. La data fissata è quella del 25 gennnaio e ora, se il giudice dovesse accogliere la richiesta del pm, i tre potrebbero subire un processo.

"Sei una cicciona, tanto vi ammazzo": i racconti delle vittime di due bulli

I fatti sono noti. Siamo a gennaio quando arriva la notizia di due misure restrittive nei confronti di due minorenni, per presunti atti perscutori in danno a sei compagni di una scuola dell'Umbria. Sono loro, i compagni, a raccontare e testimoniare i mesi di angoscia e paura vissuta sui banchi di scuola. Non solo sarebbero stati apostrofati con epiteti offensivi, mortificando, con parole che a quell'età pesano come un macigno, alcune caratteristiche fisiche con frasi come "Sei un cinghiale, bisonte, cicciona, grassona", ma anche minacciati di morte e aggrediti "con dita infilate nelle orbite degli occhi, calci e pugni alla schiena e prese per il collo". 

Un terzo giovane invece, dovrà rispondere di aver vandalizzato i bagni della scuola in concorso con uno dei bulletti. In questo caso, secondo il costrutto accusatorio, si sarebbero introdotti nella scuola in un pomeriggio dello scorso ottobre, distruggendo uno scarico di acqua di un water e le guarnizioni degli infissi, con l'aggravante di aver commesso il fatto su cose esistenti in stabilimenti pubblici.

"Il mio assisitito si è impegnato a comportarsi in maniera corretta, avendo anche compreso la misura alla quale è stato sottoposto" - aveva precisato l'avvocato Gianni Dionigi (nella foto) difensore di uno dei ragazzini. Ora sarà il giudice a stabilire se per i tre ci siano i presupposti per l'inizio di un processo penale. 


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