Cronaca

CAPODANNO Vietare l'utilizzo dei fuochi artificiali? Lettera ai cittadini da parte di un'azienda umbra.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'Azienda Gianvittorio Pirotenica, leader in Umbria per la produzione di fuochi artificiali. Scritta in risposta alle polemiche verificatesi in questi giorni sul vietare o meno l'utilizzo di fuochi d'artificio a Perugia, durante la notte di capodanno. Una lettera a difesa del settore pirotecnico che appunto potrebbe risentire gravemente in caso venga approvato il suddetto divieto.

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AZIENDA GIANVITTORIO PIROTECNICA

Siamo da più di un secolo fabbrica di fuochi d’artificio e da sempre svolgiamo questa attività con arte e passione, ci sentiamo quindi in dovere d’informare l’opinione pubblica della reale situazione e di parlare a difesa di tutta la categoria che rappresentiamo.

Negli ultimi anni le cronache radiofoniche giornalistiche raccontano di una progressiva tendenza, da parte di istituzioni e società, a demonizzare l’utilizzo dei cosiddetti “botti di capodanno”.
Si vogliono quindi invitare i sindaci delle città italiane, a non vietare i fuochi artificiali nella notte del 31 dicembre ma piuttosto a contrastare il commercio illecito.

I prodotti a norma di legge sono conformi ai test sul livello acustico e sulla sicurezza imposti dalla UE ed etichettati con regolare approvazione del ministero degli interni. In Italia, ci sono tantissime rivendite autorizzate che lavorano soprattutto in questo periodo, vendendo prodotti legali e quindi riconosciuti ed omologati.
Queste rivendite, pagano le tasse e hanno delle famiglie, l’Art. 1 della Costituzione Italiana recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” perché quindi si emettono ordinanze contro chi lavora?
Non sarebbe meglio incentivare chi lavora onestamente per contrastare chi al contrario va contro la legge?

 

Da qualche anno, inoltre, sono tante le campagne contro i “fuochi” avviate da associazioni animaliste e non, secondo le quali, nella notte di Capodanno sono migliaia gli animali che muoiono a seguito degli scoppi. 
Ma ad oggi, non ci sono fonti ufficiali che quantificano quanto detto. Inoltre, nelle rivendite di fuochi è presente una vasta gamma di prodotti pirotecnici silenziosi che emanano solamente luci e colori. Infine, si tende a criminalizzare la pirotecnica come uno strumento di morte quando invece non lo è: la Pirotecnica, quella vera e legale, è Arte, Passione, Colore e Magia.

E per quanto riguarda le normative?
La normativa Europea CE ha modificato il T.U.L.P.S. armonizzandolo con quello degli altri paesi membri della Comunità Europea, introducendo nuove categorie. 
Categoria F1: prodotti pirici con potenziale lesivo trascurabile, da utilizzarsi anche all’interno delle abitazioni (vedi flambè, stelline, sparacoriandoli…) e che presentano un livello di rumorosità bassissimo (età minima di vendita 14 anni).
Categoria F2: prodotti pirici tipo razzi, petardi e loro configurazioni che hanno potenziale acustico basso e sono destinati all’uso in spazi aperti serve la maggiore età (18 anni ).

In conclusione pensiamo sia bene informarsi su come stanno realmente le cose, in quanto un divieto generico è ingiusto e incostituzionale, e non mette in risalto le diverse caratteristiche tecniche dei fuochi artificiali.
Ci auspichiamo che il futuro veda una maggiore collaborazione tra Enti e Associazioni.
Inoltre, non saremmo contrari ad un confronto civile con Associazioni Ambientaliste, Animaliste, in modo da trovare punti comuni che soddisfino diverse esigenze.

 

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