Cronaca

"Creo", l'arma in più di Perugia e dell'Umbria nella lotta al cancro

La presidente Marini: "è senza alcun dubbio un punto di eccellenza in Italia e nel mondo per la ricerca emato-oncologica". la struttura, che occupa anche spazi direzionali-amministrativi, è di circa 13 milioni e 600mila euro

“Oggi è davvero un bel giorno per la buona sanità umbra che non significa solo organizzazione e qualità delle prestazioni ed efficienza della gestione finanziaria, ma anche capacità di sostenere la ricerca scientifica,  ed il Creo è senza alcun dubbio un punto di eccellenza in Italia e nel mondo per la ricerca emato-oncologica”.
Parola della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta all’inaugurazione del Centro di ricerca emato-oncologico dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, a cui ha partecipato anche Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il quale “l’Umbria rappresenta una eccellenza della sanità pubblica italiana”.
Secondo quanto riportato dall’ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia, la struttura, che occupa anche spazi direzionali-amministrativi, è di circa 13 milioni  e 600mila euro.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, l’Arcivescovo della Diocesi di Perugia-Città della Pieve Cardinale Gualtiero Bassetti, il Rettore dell’Università degli Studi Franco Moriconi, il Direttore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Walter Orlandi e l’assessore del Comune di Perugia, Emanuele Prisco.
“Ora – ha aggiunto Marini - dobbiamo sostenere lo sforzo dei ricercatori che hanno bisogno di luoghi adeguati e risorse finanziarie sufficienti affinché la ricerca che essi svolgono possa aiutarci a trovare cure in grado di salvare la vita ai nostri cittadini. E questo nuovo Centro lo dedichiamo a tutti quegli ammalati di cancro che purtroppo non ce l’hanno fatta ed ai loro familiari, che nella stragrande maggioranza non si sono lasciati sopraffare dal dolore e oggi sono tra i più generosi e determinati sostenitori dell’attività di ricerca che si svolge nelle nostre strutture pubbliche, come il dipartimento di emato-oncologia diretto da Brunangelo Falini”.

E ancora, ricordando la donazione di 50mila euro del campione di volley Giacomo ‘Jack’ Sintini: “Dobbiamo essere orgogliosi di questa importantissima realtà – ha aggiunto la presidente - anche per il fatto che la sua realizzazione non ha pesato sul bilancio delle risorse che lo Stato ci assegna per la sanità, ma è stata possibile grazie all’efficiente gestione finanziaria dell’Azienda ospedaliera di Perugia. E ciò – ha aggiunto - oltretutto in un periodo, quello dell’ultimo triennio,  in cui le risorse per la sanità pubblica hanno subito numerose e consistenti riduzioni”.

“Al sottosegretario Delrio – ha concluso la governatrice- , che con la sua presenza ha reso ancor più significativa questa giornata, ho voluto evidenziare che un modello di buona sanità pubblica è possibile”.

Con l’attivazione del “Creo” l’Azienda Ospedaliera di Perugia completa un percorso di interventi organizzativi e strutturali che la collocano tra i principali ospedali di eccellenza di tutta l’Italia. “Considerati gli importanti traguardi nazionali ed internazionali raggiunti dalla Scuola Perugina di Ematologia – sottolinea l’ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia in una nota, la Regione e l’Università ipotizzarono, già dagli anni 2000, l’istituzione di  un Centro Regionale di Ricerca nel settore Emato-Oncologico. Successivamente venne valutata e progettata la realizzazione di un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) ma, a seguito di  difficoltà burocratiche e finanziarie, tale progetto non fu realizzato”.

Nel 2009 la Direzione aziendale, “al fine di consentire il completamento dell’opera”,  ha acquisito  la “struttura” dal “Comitato per la Vita Daniele  Chianelli” che fino ad allora  si era prodigato per la realizzazione del progetto. “Dopo la rivisitazione e l’aggiornamento del complesso, al fine di renderlo più aderente alle mutate esigenze dell’Azienda Ospedaliera, sono iniziate le procedure per il completamento dell’opera”.
 

Oggi, a conclusione dei lavori, l’Azienda Ospedaliera di Perugia si dota di ulteriori laboratori di alta tecnologia (circa 6mila metri quadrati) per la ricerca e l’assistenza nel campo dell’ematologia con trapianto, oncologia, genetica  e medicina molecolare. “Da mettere, inoltre,  in evidenza il Laboratorio Good Manufacturing Practice (GMP) tra i più avanzati nelle dotazioni  delle strutture di ricerca e assistenza presenti nel nostro Paese, che permette anche di praticare le più innovative terapie cellulari”.   


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