Cronaca

Non sopporta che i turisti passino davanti a casa sua e lancia pietre contro le auto: a processo

Orvieto, uomo sotto processo per aver distrutto il parabrezza alla vettura di una coppia di Magione che andava a visitare il Pozzo di San Patrizio

Una coppia di Magione si reca a Orvieto per una gita turistica, per ammirare il Pozzo di San Patrizio e si ritrova a dover fare i conti con un signore inglese che non sopporta il traffico di auto sotto casa sua e lancia sassi contro le vetture.

Il signore inglese è finito sotto processo davanti al giudice monocratico di Terni con l’accusa di lesioni personali e danneggiamento, mente la coppia magionese si è costituita parte civile tramite l’avvocato Daica Rometta.

La Procura di Terni contesta all’uomo il reato di lesioni “perché con atti diretti in modo non equivoco” avrebbe tentato di “cagionare” alla coppia “lesioni personali, lanciando contro l’autovettura … una grossa pietra, arma impropria, che danneggiava il parabrezza del veicolo, all’interno del quale erano le persone offese”.

Secondo il racconto in denuncia, la coppia voleva recarsi al Pozzo di San Patrizio e seguendo le indicazioni del navigatore, aveva imboccato una strada secondaria che l’imputato, però, riterrebbe proprietà privata, non perdendo occasione di mostrare la sua contrarietà. E proprio mentre la coppia transitava, si vedeva piombare una pietra, più precisamente un forato da edilizia, sul parabrezza, danneggiandolo.

Da qui la seconda accusa, appunto per danneggiamento, per avere “deteriorato il parabrezza dell’auto” della coppia, mentre percorreva la strada.

Ricostruzione dei fatti che avrebbe trovato conferma nel corso del sopralluogo effettuato dai Carabinieri di Orvieto su richiesta delle parti offese nell’immediatezza dell’aggressione. Ai militari la coppia aveva subito indicato una persona che si trovava sul ciglio di un muro soprastante la strada, con un bicchiere di vino in mano e che, a loro avviso, avrebbe lanciato la pietra contro l’auto.

L’udienza è fissata per domani davanti al giudice monocratico del Tribunale di Terni per sentire i primi testi, tra cui proprio i militari intervenuti.


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