Cronaca

Salvare una vita, abbattuto il tabù donazione organi: 20mila umbri dicono sì

In due anni l'Umbria è passato da un bilancio negativo ad un uno tra i più importanti d'Italia. Fondamentale il progetto pilota "una scelta comune" attivato in alcuni comuni. Ecco cosa vuol dire essere donatori organi...

Presentazione dati su donatori organi

Donare organi non è più un tabù per gli umbri e negli ultimi due anni il numero dei potenziali donatori - scelta fatta in vita - è aumentato del 160 per cento. In cifre: sono oltre 20 mila gli umbri che hanno dato il loro assenso alla donazione di organi e tessuti. Fondamentale è stata la campagna di comunicazione “una scelta comune”, realizzata da Regione Umbria, Federsanità-Anci e Centro nazionale trapianti. Obiettivo della campagna, i cui risultati sono stati presentati a Palazzo Donini, è sensibilizzare i cittadini sull’importanza della donazione nel momento in cui chiedono agli uffici dell’anagrafe comunale il rilascio o il rinnovo del documento d’identità. 

In quella sede i cittadini maggiorenni potranno indicare la propria volontà, che viene registrata, con valore legale, nel Sistema informativo trapianti. I risultati ottenuti – è stato detto – pongono l’Umbria all’avanguardia a livello nazionale per numero di dichiarazioni di volontà rapportato al totale della popolazione. Nei comuni di Terni, Perugia e Castiglione del lago, dove il progetto è già operativo, nell’arco di un biennio è stato registrato quasi il doppio delle dichiarazioni di volontà (7820) rispetto a quelle complessivamente espresse, nel decennio precedente, nelle ASL di Terni, Foligno, Perugia e Città di Castello (4814), con una percentuale di consensi all’espianto del 96,5% (277 le opposizioni) ed un decremento dal 9% al 3,5% dei dinieghi. 

L’obiettivo – ha detto la Presidente Catiuscia Marini - è di rendere operativo il progetto in tutti i Comuni dell’Umbria entro il prossimo anno ed arrivare alla totale copertura del territorio regionale. Attualmente 29 Comuni umbri su 92 hanno formalmente aderito all’iniziativa ed oltre 40 hanno avviato le procedure per l’invio dei dati al Sistema informativo trapianti. 

“Il trapianto – ha detto Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti – rappresenta l’unica possibilità di cura per alcune patologie. Occorre avere consapevolezza di questo, avere piena coscienza del valore civile della donazione d’organi che è di per sé l’atto più complesso in sanità, dalla volontà ed effettuazione del prelievo fino al trapianto. Nella nostra sanità pubblica la donazione rappresenta un fattore di eccellenza anche in considerazione della sua gratuità. E in questo quadro l’Umbria, che costituisce un punto di riferimento a livello nazionale, continuerà ad avere un ruolo pilota per l’intero settore, avendo avuto l’intuizione e la capacità di mettere insieme su questo tema istituzioni, enti, personale adeguatamente formato e associazioni. Si tratta di un ruolo di grande importanza che, a giudicare dai risultati, la regione è in grado di assolvere pienamente”.


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