Cronaca

Elce, quel pino colossale che rischia di crollare sopra una villetta: residenti preoccupati

La querelle tra il proprietario della villetta e il Comune va avanti da anni. Se ne verrà mai a capo?

Quell’albero enorme, fortemente sbilanciato sulla pubblica strada, e incombente sopra una villetta liberty, fa grattare la testa da diversi anni. Ma gli esperti dicono: non è pericoloso. Intanto il privato, sul cui terreno sorge il monumentale pino marittimo di via Annibale Vecchi, ha dato forfait. Insomma: non mi consentite di abbatterlo? E io – dice alle pubbliche autorità – declino ogni responsabilità in ordine alle esiziali conseguenze di possibili cadute. Fate voi. Tanto che – assicurano quanti l’hanno vista – il Comune di Perugia avrebbe rilasciato una specie di liberatoria con la quale esonera il proprietario da ogni responsabilità. Si dice, addirittura, che la famiglia proprietaria avrebbe donato al Comune la superficie sulla quale sorge la pianta. Circostanza che, a fronte di eventuale danni per caduta, le consentirebbe di chiamarsi fuori.

Fin qui il discorso sulle responsabilità. Ma la preoccupazione resta. Tanto che, ancora una volta, sono stati chiamati i vigili del fuoco per verificare la sussistenza di un possibile pericolo, legato al vento che, l’altro ieri, soffiava impetuoso. I caschi rossi sono intervenuti e hanno constatato che, a loro avviso, la colossale pianta non era in predicato di caduta. Ad ogni buon conto, hanno sollecitato l’intervento del Comune che ha inviato un suo tecnico per verificare lo stato dell’arte del problema sicurezza. 

È stato trovato un compromesso, consistente in una  ripulitura dei rami troppo protesi sulla strada. Un mezzo speciale, dotato di cestello, ha consentito di raggiungere la chioma del pino. Ed è stato tagliato qualche cosa. “Troppo poco”, dicono gli interessati. Ora, sostengono i coniugi Bartocci che abitano la villetta sulla quale incombono decine di tonnellate di legno resinoso: “Viviamo col perenne timore che questo albero collassi sulla nostra abitazione, distruggendola e provocando una tragedia”. “Peraltro – aggiunge la signora Clara – qui sotto passano decine di bambini che ogni giorno si recano alla scuola primaria ‘Enzo Valentini’. E sono numerose le auto dei familiari che li attendono all’uscita, proprio sotto quella pianta”. E commenta: “Attenti ai komeinisti del verde, che antepongono il rispetto delle piante alla salute delle persone e alla corretta conservazione delle emergenze storiche e monumentali” (il riferimento è alla villetta liberty di proprietà, ndr).

“Un fatto è certo – rincara il marito Nazareno – quella pianta è fortemente inclinata, tanto da aver piegato una robusta ringhiera metallica. Inoltre, tutti sanno che questo tipo di alberi hanno radici superficiali che consentono una stabilità precaria. Col vento, o appesantiti dalla neve, i pini marittimi sono soggetti a crolli improvvisi. La nostra villetta liberty è un bene culturale tutelato, tanto per limitarci alle cose e non parlare della sicurezza delle persone, che resta un valore prioritario e non negoziabile”.

La querelle va avanti da anni. Se ne verrà mai a capo?


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