Cronaca

Tragedia a Gubbio, il dolore per la morte di due persone e il ferimento di tre e la vicinanza delle istituzioni

Il messaggio del vescovo di Gubbio, del presidente della Provincia di Perugia e dell'Associazione nazionale comuni italiani dell'Umbria

Una violenta esplosione in un'azienda eubugina ha provocato due morti e tre feriti gravi. Sulla vicenda interviene il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini.

"Il Signore ci custodisca uniti e solidali in questo terribile momento di dolore. Ancora una volta il lavoro uccide. Quel lavoro che dovrebbe raccogliere e promuovere le nostre capacità e risorse perché contribuiscano al bene di tutti, ferma la vita e stronca i sogni.
Il bilancio di questa tragedia è gravissimo e abbiamo bisogno di ascoltare in silenzio il grido che viene dalle storie di questi fratelli. Nessuna parola ora può riempire il vuoto che si è squarciato nel cuore delle loro famiglie. Abbiamo il conforto sicuro della preghiera, certi che Dio non perde nessuno dei suoi figli, e li accoglie nell'abbraccio del suo amore eterno. Possiamo essere partecipi di tale immensa sofferenza, come cittadini e come popolo di questo territorio, rispettando la memoria di coloro che non ce l'hanno fatta e stringendoci con affetto a chi lotta per la vita".

Sulla tragedia si registra anche il cordoglio di Luciano Bacchetta, presidente della Provincia di Perugia.

"La Provincia di Perugia si stringe ai familiari delle vittime della drammatica tragedia sul lavoro avvenuta a Gubbio, città alla quale ci sentiamo vicini nel lutto che l’ha duramente colpita. Un evento terribile che porta prepotentemente alla ribalta il tema della sicurezza sul lavoro. Se quella della città dei Ceri è una vicenda che ci tocca particolarmente da vicino non possiamo rimanere indifferenti alle tante morti che in ogni parte d’Italia si sono verificate in questi ultimi giorni. Non bastano le parole di solidarietà e vicinanza. Ci vogliono investimenti seri e controlli a tappeto. Istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni di categorie e gli stessi lavoratori devono in maniera sinergica occuparsi dei tempi della sicurezza in maniera sistematica. Le leggi ci sono occorre essere consapevoli che devono essere rispettate perché nel 2021 non si può morire nel posto di lavoro. Un pensiero grato va ai Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso che anche questa volta hanno affrontato la pericolosa emergenza nella quale si sono trovati ad intervenire. L’auspicio è che l’inchiesta aperta dalla magistratura porti rapidamente a comprendere la dinamica della tragedia. Ultimo, ma non per importanza un abbraccio fraterno al sindaco Filippo Mario Stirati al quale chiedo che sia esteso a tutti gli eugubini".

Anci Umbria si stringe attorno alle famiglie delle vittime e alla città di Gubbio che sta vivendo questa terribile tragedia umana.

“Il lavoro non è questo. Il primo maggio, in modo corale, da più parti – ricorda il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini - è stato detto che bisogna ripartire dal lavoro, ma che sia lavoro sicuro. Se oggi si piange la morte di un giovane ragazzo, il suo nome era Samuel, e di una donna, il suo nome era Elisabetta, ieri di altre vittime, altri nomi, altri dolori per le famiglie, significa che non si è fatto abbastanza per dare concretezza alle intenzioni. Il Recovery Plan deve essere occasione di rinnovamento e sviluppo, ma che lo sia anche in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante la Costituzione preveda agli articoli 1 e 4 che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto”, non solo siamo, oggi, lontani da quelle condizioni di diritto, ma anche di sicurezza.

Occorre che le Istituzioni, tutte, insieme alle altre associazioni del mondo del sindacato, del lavoro, del mondo produttivo, ad Anci, aprano una seria riflessione su questo tema per trovare risposte, anche attraverso adeguate risorse, al problema.

Queste morti sono la sconfitta di una società moderna ed evoluta che ancora oggi non riesce a tutelare il suo bene primario, l’uomo e il suo lavoro”.

Anci Umbria porge le sue più sentite condoglianze ai familiari delle vittime, al sindaco di Gubbio, alla città, partecipando al loro dolore.


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