Cronaca

Sesso e ricatti tra amanti. Lei:"Pretendeva soldi in cambio del silenzio". Ma l'ex viene assolto

L'ex amante le avrebbe richiesto una somma pari a ventimila euro, il corrispettivo in denaro dei regali da lui fatti alla donna, altrimenti avrebbe rivelato al padre la sua vita lasciva. Derubricato il reato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Perdere la testa  al punto di arrivare a ricattare e a estorcere denaro, pur di avere per sè l'oggetto dei propri desideri. E' la bizzarra vicenda che vede protagonista, suo malgrado, una giovane donna di buona famiglia residente nel perugino e un suo ex amante.

Finito alla sbarra con l’accusa di estorsione nei confronti della donna di cui si era invaghito, la vicenda processuale a suo carico dinanzi al giudice Lidia Brutti si è conclusa con il proscioglimento;  il reato a lui ascritto è stato infatti derubricato “in esercizio arbitrario delle proprie ragioni” e la querela è ormai tardiva.

Tutto era partito a seguito della denuncia da parte della donna, a cui l’ex amante avrebbe richiesto una somma pari a ventimila euro in cambio di "silenzio". Lei, che non avrebbe mai promesso nulla al suo pretendente se non qualche sporadico incontro di natura sessuale, sarebbe stata pressata dalle insistenti richieste di denaro avanzate dall'uomo. 

Ammonito dalla donna di lasciarlo in pace "perché non avrebbe mai cambiato per lui il suo stile di vita”, un giorno l'amante sarebbe piombato nell'attività commerciale della famiglia, schiaffeggiandola e  pretendendo il corrispettivo in denaro di tutti i regali che lui stesso le avrebbe fatto. Se non avesse consegnato entro un'ora la somma, avrebbe raccontato al padre della sua vita "lasciva".

Spaventata da un “ricatto” che le avrebbe potuto rovinare la reputazione, cede e consegna all'uomo la somma, con la speranza che il "gruzzoletto" possa smorzare i piani intimidatori dell'uomo. Ma lui si sarebbe continuato a palesare, a farsi sempre più insistente e a tormentarla con lo scopo di farla desistere e riallacciare una relazione. Una situazione talmente al limite, che porterà la donna a vendicarsi del suo "aguzzino". Il legale della donna,  l’avvocato Marco Brusco, ha già annunciato che farà ricorso per Cassazione.


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