Cronaca

Città di Castello, evade dai domiciliari per andare a rubare un furgone: condannato

L'imputato era stato arrestato dopo aver scassinato le slot machine di un locale. Messo agli arresti in casa, era fuggito per compiere un altro furto

Evade dai domiciliari per commettere un furto. Era stato arrestato per un altro furto ai danni di un bar.

L’imputato, un italiano di 42 anni difeso dall’avvocato Silvia Terradura, è finito davanti al giudice e ha patteggiato 2 mesi e 100 euro per furto aggravato.

L’uomo è stato arrestato una prima volta il 15 gennaio del 2020 per essersi impossessato “della somma di denaro pari a 1.040 euro, contenuta all’interno del cambiamonete” all’interno di un bar di Città di Castello, dopo averne forzato “la serratura del medesimo, situato all’interno delle sale giochi di pertinenza dell’esercizio commerciale”, con la contestazione dell’aggravante di “aver commesso il fatto usando violenza sulle cose”.

Il giudice gli aveva concesso gli arresti domiciliari all’imputato. Durante un controllo da parte dei Carabinieri, però, veniva sorpreso al di fuori dell’abitazione mentre tentava di rubare un furgone parcheggiato non molto distante, “danneggiando il blocco di accensione, inserendovi un oggetto non identificato al fine di avviare il veicolo”. Arrestato di nuovo per il furto e denunciato per evasione, adesso ha patteggiato.

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