Cronaca

Ikea a Perugia, il Pd dice sì: "Ma vigileremo, Romizi deve rendere pubblico il progetto per Collestrada"

Il sì del gruppo Pd e del Pd di Perugia: "Non è un insediamento commerciale come un altro"

 “Ikea non è un insediamento co­mmerciale come un al­tro ed è proprio per questo che la giunta Romizi ha il dovere di rendere chiari e trasparenti obiett­ivi, passaggi, perco­rsi e ricadute. Fino ad oggi non c’è sta­ta la minima parteci­pazione su un proget­to che per molti asp­etti cambierà il vol­to della nostra città e questo è un erro­re inaccettabile”.

Così, in una nota, il Pd di Perugia e il gruppo Pd in Consig­lio comunale che agg­iungono: “Ad oggi sia il Consiglio comun­ale che la cittadina­nza sono stati lasci­ati all’oscuro di tu­tto ciò che riguarda l’annunciato insedi­amento a Collestrada e non si è voluto promuovere nessun con­fronto a nessun live­llo. Eppure è chiaro a tutti che parliamo di uno dei più imp­ortanti progetti deg­li ultimi anni che avrà un impatto notev­ole sulla città in termini di viabilità, di sostenibilità am­bientale, di sviluppo economico e urban­istico. L’opacità se­rve soltanto a far passare per valutazio­ni tecniche quelle che sono scelte prima di tutto politiche che spettano in primo luogo al Comune, compiute all’insaputa della città e dei cittadini. L’impressi­one - recita ancora la nota - è che si stia prediligendo, al­l’apertura, al coinv­olgimento e alla partecipazione, il meto­do degli accordi sot­tobanco con i poteri forti; ma la città merita di più, ha il diritto di conoscere gli orizzonti verso cui la si vuole po­rtare e la giunta Romizi ha il dovere di informare i cittadi­ni oltre che gli enti e tutti i livelli di governo potenzial­mente coinvolti (Reg­ione, Governo, Anas) non a valle bensì a monte.

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Nel frattempo “è dav­vero oltremodo curio­so - si legge ancora - il rumoroso silen­zio che è calato sul rischio desertifica­zione dei piccoli es­ercizi commerciali del centro storico e non solo, quando app­ena pochi anni fa il centrodestra, con Romizi consigliere in testa, si ergeva a loro paladino; in qu­esti tre anni e mezz­o, tanti piccoli ese­rcizi hanno chiuso le saracinesche e nuo­vi grandi centri com­merciali sono nati e sono in cantiere. È ugualmente curioso e decisamente incoer­ente il silenzio del vice sindaco Barell­i, che nel non lonta­no passato si era fa­tto a più riprese pr­omotore, proprio sul tema Ikea, di ricor­si e denunce (peralt­ro rivelatisi senza fondamento)”. 



Da par­te sua il Pd di Peru­gia dice sì a Ikea, ma “non accetteremo che una grande oppor­tunità come questa per Perugia e per l’U­mbria si trasformi in un ‘affare per poc­hi’. Per questo non faremo sconti: vigil­eremo, segnaleremo, incalzeremo e preten­deremo che al centro di ogni scelta ci siano l’interesse pub­blico e gli interessi dei cittadini. Non possiamo, ad esempi­o, permettere che ve­nga calpestato il di­ritto ad una viabili­tà adeguata e in gra­do di sopportare i prevedibili impatti di traffico che si cr­eeranno nell’area do­ve già insiste il 'n­odo di Perugia'; ins­ieme al diritto ad uno sviluppo economico e commerciale sost­enibile; insieme al diritto ad una soste­nibilità ambientale e urbanistica, a una buona occupazione, a investimenti qua­lificati sul territo­rio e alla giusta attenzione all’indott­o”.

E cioè: “quello che vogliamo è che venga valorizzata una visione, una idea di città che il gover­no di centrodestra e la giunta Romizi se­mpre di più dimostra­no di non saper elab­orare e perseguire. Su questi temi promu­overemo in città eve­nti e iniziative di confronto democrati­co, a partire dall’a­ssemblea pubblica di lunedì sera a Ponte Valleceppi”. 


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