Cronaca

Blocco studentesco: mobilitazione contro la spending review a Foligno e Perugia

A Perugia e Foligno gli studenti in piazza in difesa del proprio futuro, contro le misure antisociali del governo dei poteri forti nella mobilitazione di Blocco Studentesco

A Perugia e Foligno gli studenti contro le misure antisociali del governo dei poteri forti. "Come avevamo promesso all'inizio dell'anno scolastico, il Blocco Studentesco si mobilita nel territorio contro la spending review - a dichiararlo è Antonio Ribecco, responsabile umbro del movimento studentesco - organizzando uno sciopero in Piazza del Plateatico a Foligno, che ha coinvolto tutti gli studenti delle scuole locali e che ha ritardato gli ingressi negli istituti. Nella stessa mattinata, i militanti del Blocco Studentesco Università hanno affisso uno striscione sulla balconata dei 'Giardini Carducci' di Perugia, recante il testo: 'No al Governo dei baroni. Università pubblica".

Ma la mobilitazione del Blocco non si è limitata solo a Perugia e Foligno, infatti, in più di 20 città italiane da Roma a Milano, passando per Torino, Bologna, Napoli, Lecce e molte altre, si è svolta la giornata di mobilitazione nazionale del Blocco Studentesco per dire "no al Governo dei Baroni", attraverso cortei, scioperi, occupazioni, blitz, flash mob.

"Quella che Monti ha definito la 'generazione perduta' - spiega Rolando Mancini, coordinatore nazionale del Blocco Studentesco - oggi ha voluto dimostrare di non essere disposta ad accettare i dettami di un governo illegittimo e al servizio dei poteri forti, di non voler credere che misure come una spending review che colpisce scuole e università, ennesimo atto di distruzione sistemica dello Stato sociale e di perdita di sovranità nazionale, siano nell'interesse del popolo italiano e in particolare dei più giovani.

Per questo-continua il coordinatore- oggi la 'generazione perduta' ha voluto dare il suo 'assalto al futuro'; un futuro dove non permetteremo l'esistenza di università private riservate a pochi privilegiati, dove la scuola pubblica sarà considerata un punto di forza, dove non ci saranno ministri come Profumo espressione di banche e poteri forti, dove sarà la giovinezza a decidere del proprio destino e non una banda di vecchi prezzolati al servizio della speculazione finanziaria internazionale".


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