Cronaca

Molestata dal patrigno, racconta tutto alla madre, ma non le crede. La Procura sì

La bimba ha trovato ascolto e sostegno nella famiglia affidataria e dopo anni la vicenda è finita in tribunale

Una storia di violenza e di degrado, nata in un contesto familiare disagiato. È la storia di una bambina molestata dal compagno della madre. La vicenda di una bambina che aveva provato a raccontare quel dolore che si portava dentro, ma la madre non le aveva creduto per non perdere l’uomo che amava.

Si potrebbe dire che è stata proprio la situazione di disagio familiare a salvare quella bambina, perché una volta che è stata portata via, prima in una struttura e poi in una famiglia affidataria, ha trovato l’attenzione e il sostegno di cui aveva bisogno e che neppure i servizi sociali erano stati in grado di cogliere.

La bambina si era aperta solo con la donna che l’aveva accolta in famiglia e che aveva notato che la ragazzina presentava dei disturbi dell’alimentazione, sovralimentandosi e poi vomitando. Così aveva approfondito, cercato di capire, dialogando con la bambina. Fino a riuscire a strapparle delle frasi: “M… (il compagno della madre, ndr) girava sempre nudo per casa”.

Con il tempo le confidenze si erano fatte più pressanti, fino al racconto delle molestie e degli abusi. Con quel senso di vergogna e di timore per il destino dell’orco che spesso si accompagna al dolore delle vittime: “Cosa succederà adesso a M…?”. Il racconto aveva toccato anche la madre e quel tentativo di rivelarle tutto, ma la donna non aveva voluto credere alla figlia. La Procura di Perugia, però, le aveva creduto.

La vicenda è stata ricostruita oggi davanti al collegio del Tribunale di Perugia che sta giudicando l’uomo per le presunte violenze.


Si parla di