Cronaca

Perde pezzi una storica 'casina' al Borgo d'Oro: ecco come potrebbe essere riutilizzata...

Per gli abitanti del Borgo d’Oro e per i vecchi perugini è la “casina del dazio”

La “casina del dazio” in cima a viale Faina perde i pezzi. E il Comune, opportunamente, transenna. Per gli abitanti del Borgo d’Oro e per i vecchi perugini è la “casina del dazio”. Deve il proprio nome al fatto che quanti entravano in città dovevano fermarsi qui e dichiarare al daziere (esattore delle imposte comunali) cosa introducevano in città e su quello pagare una tassa. Poi il dazio finì e fu sostituito da altre imposte. E la casina fu abbandonata.

Ci abitò per un periodo il noto restauratore Gustavo Sanchirico e poi un altro cittadino che vive da solo. Le dimensioni dell’immobile sono assai modeste e il piano superiore è raggiungibile con una
scala a pioli. La casa è da tempo inagibile e abbandonata, tanto che da qualche giorno il suo perimetro è stato transennato, perché dalla gronda e dal tetto piombano, in caduta libera, tegole, coppi e frammenti d’intonaco.

Ma attenti a non sottovalutare la validità di quel piccolo edificio fatiscente. Primo valore aggiunto: la posizione, proprio all’incrocio tra la sommità di viale Faina e corso Garibaldi. Poi la vicinanza con la Torre, oggi museo degli strumenti musicali antichi, e l’aderenza col giardino liberty dei vecchi lavatoi, riportato a dignità (anche se i lavatoi sono stati dismessi – ed è stato un errore – adibendo tutto a giardino, oggi custodito da una signora di buona volontà). 

Quali, dunque, i possibili utilizzi dell’immobile? Potrebbe diventare la biglietteria del Museo degli strumenti antichi, con sede al Cassero, o del futuro Parco delle Rimembranze, ipotizzato dall’architetto Mauro Monella e rendicontato su queste pagine. Perché – dicono altri – non farlo divenire una specie di guardiania, al servizio di una funzione di controllo delle tante emergenze storiche e antiquarie di proprietà comunale e di interesse pubblico, proprio in quel segmento antico di città? Insomma: guai a farlo degradare oltre misura o, ancor peggio, alienarlo per ricavarne una cifra più che modesta, ma solo per toglierselo dai piedi.


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