Cronaca

Violenze, soprusi e maltrattamenti nei confronti di moglie e figli: marito sotto processo

L'uomo è accusato di avere picchiato la consorte e i figli di lei, anche davanti a parenti e testimoni

Pugni, calci, telefoni sotto controllo e maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli di lei. Sono le accuse che hanno portato un uomo, difeso dagli avvocati Roberta Grasselli e Francesco Falcinelli, davanti al giudice.

Comportamenti violenti che l’uomo, secondo la Procura di Perugia, avrebbe tenuto “in modo abituale e continuativo”, anche davanti a parenti e testimoni. In diverse occasioni avrebbe maltrattato “la coniuge e i figli di lei, attraverso continue aggressioni verbali e fisiche, ingiuriandoli, minacciandoli, procurando loro, attesa la ripetitività, quotidianità e violenza delle azioni, una condizione psicologica di soggezione e paura”.

La donna per sfuggire alle violenze continue si sarebbe trasferita “in altra abitazione” e il figlio avuto con l’uomo sarebbe andato a vivere da alcuni parenti. La donna, costituita parte civile tramite gli avvocati Giuliana Astarita e Cesare Carini, ha denunciato “violenza fisiche e morali” e di essere stata costretta a cercare riparo “in una struttura protetta”, non potendo più condurre una vita familiare ormai “penosa e insopportabile”.

Secondo l’atto di accusa l’uomo “di ritorno dal lavoro trovava ogni pretesto per aggredire verbalmente i familiari e con parole ‘deficiente… mongoloide … stupido’ per poi picchiarli”. In altra occasione avrebbe colpito “con due forti schiaffi al volto la donna e dopo essere andato via di casa iniziava a prendere di mira il minore chiamandolo ‘deficiente, mongoloide, cretino, femminuccia’” o impedito “al minore di utilizzare le stampelle dopo un infortunio, dicendogli di camminare senza”.

L’uomo avrebbe preteso “che la compagna gli chiedesse il permesso di uscire di casa, le controllava il telefono mentre era fuori casa e qualora ritardava l’aggrediva con frasi del tipo ‘tu fai il c… che ti pare, ma mio figlio lo devi lasciare stare … se te ne vuoi andare, vattene via con i tuoi figli’; la chiamava con reiterate telefonate di controllo, controllava ripetutamente il suo telefono, qualora il dispositivo era protetto da password, la obbligava a sbloccarlo e la tempestava di domande sulle persone con cui aveva avuto contatti”. L’imputato avrebbe preteso che la moglie “fosse sempre sorridente mentre era in pubblico con lui nel paese”. In un’occasione “si spogliava nudo e pretendeva dalla donna un rapporto sessuale” di fronte al figlio.

Le violenze fisiche sarebbero avvenute “in presenza e in danno di minori” con spintoni che provocavano cadute dalle scale, pugni al volto con lesioni al naso e alla bocca, con “copiosa fuoriuscita di sangue”. In una occasione avrebbe lanciato addosso ad uno dei ragazzi una cassa musicale, per poi colpirlo “con schiaffi, pugni e calci su tutto il corpo”.

Nel corso dell'udienza di oggi sono stati sentiti i primi testimoni.


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