Cronaca

Porta Pesa, sala scommesse vicino le scuole? Tutti dicono no. Task-force per impedire il gioco d'azzardo

L'assessore Wague ha ribadito il suo no all'apertura. E ora cerca alleati tra le istituzioni per trovare il cavillo giusto per evitare l'apertura vicino a scuole e Infogiovani. La Lettera al presidente del Consiglio regionale

Non sono né archiviate né rimaste inascoltate le preoccupazioni dei genitori e dei cittadini anti-gioco d'azzardo a riguardo dell'apertura di una nuova sala scommesse a Porta Pesa, vicino a luoghi considerati sensibili per la presenza di giovani e giovanissimi come le scuole e l’Informagiovani. 

L'amministrazione comunale, tramite l'assessore Wague, vuole mettere in piedi una task-force con tutte le istituzioni e gli addetti ai lavori per evitare "per valutare insieme le azioni più adeguate ed efficaci per impedire l’apertura di simili attività nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili”. Non sarà facile anche perchè su questa materia le istituzioni locali possono veramente poco ma possono almeno stabilire le distanze dell'attività commerciale dalla scuola. Wague ha inviato una lettera alla presidente del consiglio regionale Donatella Porsi:

"Come avrai letto dai giornali, i nostri concittadini di quell’area della città sono allarmatic dalla notizia dell’apertura di una sala scommesse nei pressi delle scuole che lì hanno sede - le scuole dell’Infanzia Santa Croce e Il Tiglio, la scuola primaria Ciabatti e la Scuola secondaria di primo grado Ugo Foscolo- e dell’Informagiovani, dove tanti ragazzi si recano per conoscere i servizi e le opportunità messe a loro disposizione dalla città. L’insediamento di tale attività in un contesto urbano caratterizzato dalla presenza di giovani e giovanissimi ha destato preoccupazione presso i residenti e i genitori, i quali temono che esso possa favorire fenomeni di ludopatia ed episodi di criminalità, che già in passato hanno toccato il quartiere".

Wague ricorda che il regolamento comunale, in applicazione alla legge regionale sul contrasto alla ludopatia, non prevede l’intervento autorizzativo del Comune per l’apertura di sale scommesse, in quanto di competenza di altre istituzioni, ma regola solo le distanze minime delle sale giochi dai luoghi sensibili come, appunto, le scuole.

"Da contatti già intercorsi - ha concluso Wague - tra l’amministrazione comunale e la Regione dell’Umbria si è evidenziato che solo una modifica dell’art. 6 della legge regionale n. 21/2014 possa garantire in maniera efficace la definizione della distanza minima dai luoghi sensibili anche per le sale scommesse, oltre che per le sale giochi. Ti chiedo, quindi, in qualità di Presidente dell’Assemblea Regionale e conoscendo la tua grande sensibilità di favorire un incontro nel quale sia possibile discutere del tema con i soggetti competenti per valutare insieme le azioni più adeguate ed efficaci per impedire l’apertura di simili attività nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili". La partita è ancora aperta. Nulla è perduto. 


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