Cronaca

Sempre più attività in mano ai cinesi: ristoranti, cartolerie, empori da Piazza Grimana a Monteluce

In via Pinturicchio la Cina è ripartita con una nuova cartoleria al civico 6. Anche a Monteluce gli imprenditori con gli occhi a mandorla hanno aperto un frequentato ristorantino vicino alla Grotta del Parmigiano, e si parla di prossime aperture

E i cinesi vanno forte anche nella zona di prima colonizzazione, intorno a piazza Grimana. Ci fu un periodo (erano gli anni Ottanta) in cui Perugia scoprì la ristorazione cinese: si mangiava a prezzi super economici. E poi c’era il gusto della novità. Senza contare che gli orientali sono abili nel modificare i menù in base al gusto europeo. Così i gamberoni alla piastra, gli spaghettini di soia, gli involtini “primavera” divennero un’abitudine anche per i perugini.

Tra i primi locali di ristorazione in città, ne aprirono in via Pinturicchio e all’inizio di via del Bulagaio. Dopo alcuni anni, il locale di via Pinturicchio abbassò le saracinesche, mentre al Bulagaio è ancora operativo il ristorante “Grande Shanghai” (cinque stelle su cinque di recensione). Le lanterne rosse all’esterno ne indicano la presenza.

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Ma, in generale, dopo un decennio di successi, iniziò la crisi e, un po’ alla volta, quelle attività si ridussero notevolmente, pur non sparendo del tutto. Il contrario è avvenuto, appunto, nel tratto iniziale di corso Garibaldi, dove invece sono stati aperti ben due nuovi ristoranti cinesi: il Take Away e il Wang che sono molto attivi e frequentati.

In qualche caso, l’attività commerciale è transitata dalla ristorazione ai casalinghi, l’elettronica e il promiscuo. Dove i prodotti sono a prezzi stracciati e la varietà merceologica molto ampia. Mentre ha chiuso il grande emporio in via Annibale Vecchi, va forte, ormai da anni, quello situato all’inizio di via Fabretti, e che vende un po’ di tutto, a costi più che ragionevoli. Il negozio è senza nome, tanto che sulla diafania  del vetro è rimasto il nome del ristorante che vi operò fino a una decina di anni fa.

Vi lavorano famiglie imparentate fra loro, stabilite a Perugia da tempo e i cui bambini frequentano le scuole all’Elce. Vendono pure prodotti di marca a prezzi vantaggiosi, anche se c’è chi dice che – in qualche caso – si tratti di cloni degli originali. Comunque, batterie per orologi e per tutti i tipi di giochi elettronici costano almeno un cinquanta per cento in meno.

In via Pinturicchio la Cina è ripartita con una nuova cartoleria al civico 6. In via Pinturicchio la Cina è ripartita con una nuova cartoleria al civico 6. Anche a Monteluce gli imprenditori con gli occhi a mandorla hanno aperto un frequentato ristorantino vicino alla Grotta del Parmigiano, e si parla di prossime aperture. Meno bene sembra vadano le cose per un locale storico come l’ex Tit Bit di via dei Priori, oggi ribattezzato “Dinastia”.

Il locale – un tempo di tendenza – fu ceduto in tarda primavera (lo raccontò in anteprima esclusiva PerugiaToday) e doveva riaprire per Umbria Jazz. Cosa avvenuta parecchi mesi dopo: un cartello diceva “causa ristrutturazione”. Oggi è in servizio, ma sembra che debba ancora farsi una clientela adeguata. Al momento è frequentato prevalentemente da connazionali, ma si dice che stia prendendo i giri.

A parte i due/tre ristoranti cinesi famosi come “La grande Cina” e  “Grande Shanghai 2” in via Settevalli, intorno a piazza Grimana se ne nota certamente la più alta concentrazione. Probabilmente, anche in ragione della notevole presenza di connazionali, impegnati per motivi di studio a Palazzo Gallenga. Insomma, a piazza Grimana e dintorni il cinese tira.


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