Cronaca

Terremoto, lo sciame sismico prosegue: 470 scosse, 95 sopra magnitudo 3

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha aggiornato i dati sul sisma che ha colpito il Centro Italia: almeno tre scosse rilevanti nella nottata appena trascorsa

Immagine tratta di www.ingv.it

Un continuo scuotimento. Sono state ben 470 le repliche del terremoto che alle 3.36 di mercoledì 24 agosto ha devastato i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto e danneggiato pesantemente diversi edifici e monumenti tra Norcia e Castelluccio. I dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), aggiornati alle 8 del 25 agosto, ci dicono dunque che la fase di assestamento dopo il sisma principale continua, causando disagi e pericoli per i soccorritori che stanno intervenendo nelle zone maggiormente colpite dal sisma, oltre che rigettare nella paura i cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

L’Ingv fa sapere che sono stati 85 gli eventi sismici localizzati di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 8 i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello avvenuto nella zona di Norcia con magnitudo 5.4 alle 04:33. Nella notte appena trascorsa sono state almeno tre le scosse rilevanti: la prima alle ore 01.22 di magnitudo 3.8, la seconda alle ore 05.17 di magnitudo 4.5 – percepito distintamente anche a Perugia – e la terza alle ore 06.5 di magnitudo 3.9.

Intanto Adriana Cavaglià, Coordinatrice della Commissione Protezione Civile del Consiglio Nazionale dei Geologi, fa sapere che è “Iniziato il coordinamento tra il Consiglio Nazionale e gli Ordini Regionali delle Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, per verificare la disponibilità immediata di intervento da parte dei geologi più vicini all’area epicentrale e professionalmente preparati ad operare in emergenza sismica, qualora pervenisse una richiesta di attivazione”. “Il nostro intervento – prosegue la Cavaglià – consiste nella verifica di una eventuale permanenza del rischio indotto dal sisma, ovvero il rischio residuo connesso principalmente a frane, fratturazioni superficiali ed eventuali altri effetti indotti dal terremoto e dalle scosse successive”.


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