Cronaca

E/45 trasformata in autostrada, parte la battaglia dei comitati: ricorsi e proteste

Il fronte del "No" che corre lungo l'asse Civitavecchia-Mestre è sbarcato anche nella nostra regione. L'associazione Umbria Migliore sta già lavorando per canalizzare la protesta. "Grande opera inutile, costosa e distrugge l'ambiente umbro"

Rumori di barricate politiche (e non) incominciano a riecheggiare in tutta l'Umbria sui futuri cantieri della E/45 che il Cipe ha deciso di finanziare per trasformarla in un'autostrada moderna. Si sta rafforzando il comitato dei cittadini contrari al progetto e che sono pronti ad azioni di protesta e ricorsi al tar e alla magistratura ordinaria. Un copione ben collaudato in altre regioni del Paese.  

Emanuele Arcoleni, portavoce delle associazioni Umbria Migliore, sta facendo da canalizzatore con gli altri comitati che si muovono lungo asse Civitavecchia-Mestre. “Sabato abbiamo accolto i manifestanti che con la bici-staffetta da Mestre a Orte hanno voluto richiamare l’attenzione contro questo inganno infrastrutturale che è la realizzazione dell'autostrada, garantendo il nostro impegno nel contrastarla". 

L'associazione è contro quella che definisce una grande opera considerata inutile e costosa: "Si tratta di una mega opera che, se realizzata, segnerà in maniera irreversibile il paesaggio umbro: 139 km. di ponti e viadotti, 64 km. di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli, un cantiere ogni 18 chilometri, 2 milioni di metri cubi di nuove cave. Il tutto per un costo di circa 10 miliardi di euro, quasi tutti a carico dei contribuenti e dei pendolari che attraverso il pedaggio dovranno rifondere gli investimenti privati".

Le battaglie sono sempre le stesse: il consumo di territorio, l'incentivo dei trasporti su gomma (inquinamento) invece che tramite ferrovie e distruzione dell'immagine di una regione, come l'Umbria, che deve vivere di bellezze naturali e di turismo di qualità. "Pensare poi che a pagare per questa devastazione saranno pendolari e famiglie attraverso il pedaggio ci induce a chiedere una immediata inversione di rotta a Regione e amministrazioni comunali”: ha concluso Emanuele Arcoleni.


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