Cronaca

Umbria Jazz 2018, nomi da "urlo" sul palco dell'Arena: biglietti in vendita a partire da oggi

Umbria Jazz 18, i concerti del 14, 15 e 22 luglio: Gilberto Gil, Caetano Veloso, Margareth Menezes, Stefano Bollani, Melody Gardot e poi Gregory Porter con uno splendido omaggio a Nat King Cole. Biglietti in vendita dalle 12 di oggi

Umbria Jazz torna ad incantare le notti estive di Perugia.  Protagonista di molte edizioni estive, due volte insieme a Caetano Veloso, Gilberto Gil torna a Umbria Jazz per rievocare e celebrare, a 40 anni di distanza, uno dei suoi progetti più belli ed emotivamente coinvolgenti. Il titolo è Refavela 40, dal disco che Gil incise nel 1977 dopo aver partecipato al festival di musica africana di Lagos, Nigeria. Un disco dedicato alle favelas, tipologia urbanistica e sociale, soprattutto metropolitana, che, come Gil ebbe modo di vedere, non cambiava molto da Lagos a Salvador de Bahia e nel resto del Brasile. Musicalmente, uno dei dischi più "africani" di Gil con forti venature funk. Anche per questo, è considerato un lavoro ponte tra l'Africa e la parte più Nera del Brasile. In questa operazione di rivisitazione, 40 anni dopo, con Gil ci sono il figlio Bem, Chiara Civello, Mayra Andrade e Mestrinho.

Sempre il 14 luglio, farà il suo debutto a Umbria Jazz Margareth Menezes, una delle personalità più prorompenti della scena brasiliana: cantante, songwriter, danzatrice, attrice, ha vinto premi e riscosso un successo internazionale con dischi e soprattutto tour. È dal vivo infatti che questa esplosiva performer di Bahia da' ilmeglio di sé. La carriera di Margareth è cominciata nei locali di Bahia e naturalmente nei festeggiamenti del Carnevale, di cui la giovane cantante divento' presto una celebrità. Più tardi ha collaborato con altre star della musica brasiliana come Tribalistas, Caetano Veloso, Maria Bethania, Gilberto Gil, Carlinhos Brown.  I suoi dischi, in cui mescola axe', samba e MPB con pop, funk, reggae e afrobeat, hanno fatto di lei un'artista di levatura internazionale.

Il 15 luglio, Arena Santa Giuliana    OFERTORIO" - Caetano, Moreno, Zeca, Tom Veloso - Stefano Bollani "Que Bom".

 Torna a Umbria Jazz Caetano Veloso, e questa volta il suo concerto è molto particolare perché per la prima volta il grande cantautore baiano porta sul palco i suoi tre figli, tutti musicisti di valore. "Ofertorio", questo il titolo del tour, con Caetano, Moreno, Zeca e Tom, permette al pubblico di entrare in una dimensione "privata" e più intima di Caetano. Più che una famiglia di musicisti, forse, dei musicisti di famiglia.  Il concerto sarà l'ultima (per ora) tappa della lunga storia che lega Caetano Veloso a Umbria Jazz.

Stefano Bollani torna alle sue passioni carioca portando in tour il materiale del suo ultimo disco, per l'appunto dedicato alla musica brasiliana. In "Que Bom" il pianoforte di Bollani si giova del complesso tappeto ritmico di Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria e di due percussionisti, Armando Marçal e Thiago da Serrinha. Tutti artisti brasiliani molto amati dal pianista milanese e di fama internazionale. Il disco, che è stato interamente registrato a Rio e uscirà in maggio, è composto da brani inediti ed originali.

"Ho molta voglia - così Bollani spiega la formula che ha scelto - di farmi circondare dalle percussioni perché il pianoforte fa parte della loro stessa tribù".  Il legame tra Stefano Bollani e il Brasile è profondo, come sa bene il pubblico di Umbria Jazz che lo ha visto più volte, tra le tante partecipazioni a festival, con progetti brasiliani.  A Umbria Jazz ha suonato, tra gli altri, con Caetano Veloso, con il virtuoso di bandolim Hamilton de Holanda e con Egberto Gismonti.

 Il 22 luglio è la volta di Melody Gardot a Umbria Jazz, che ha seguito fin dagli inizi la carriera di questa raffinata artista.   Melody è uno dei talenti più puri emersi negli ultimi anni, e per di più con alcuni tratti non comuni: voce suadente, calda, capace di emozionare e di sedurre,  ma non solo.

Gregory Porter invece presenterà dal vivo il suo omaggio a Nat King Cole, oggetto del suo più recente  disco (il quinto in studio) uscito qualche mese fa per Blue Note. Un tributo sentito e fortemente voluto, perché il grande crooner è stato uno dei primi ispiratori di Porter, complici i dischi che la madre gli faceva ascoltare da piccolo. Per Porter, però, Nat King Cole è stato non soltanto una influenza musicale ma anche una specie di figura paterna. 


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