Cronaca

Vaccini in Umbria, il caso del Palazzetto di San Mariano: distanziamento limitato e aree di attesa senza buonsenso

Molte le segnalazioni dei cittadini per ribadire che la location è sfruttata male. Vuota l'intera area del campo da gioco che in altri città e regioni invece è sfruttata come luogo di attesa... così non va!

Non è facile, anzi complicatissimo e soprattutto non potendo contare su scorte di vaccino certe e adeguate, la situazione peggiora anche. Ma la campagna di vaccinazione in Umbria non è per il momento un modello nazionale, è in linea con molte altre realtà. Eppure basterebbe il buonsenso, basterebbe poco per migliorarla: maggiore comunicazione e soprattutto strutture adeguate. Nel nostro viaggio per capire e raccontare i centri vaccinali di Perugia e provincia stiamo raccogliendo molte segnalazioni.

Andiamo a Corciano, in particolare al palazzetto dello sport di San Mariano: ti aspetti, come visto in altre strutture, la realizzazione di una sala d'attesa per il vaccino all'interno del rettagolo da gioco, ampio e spazioso, con sedie giustamente immesse con il criterio famigerato del distanziamento (vi ricodate? Almeno un metro). E invece no. Una nostra lettrice, presente, ci fa notare come la sala d'attesa è transennata in un'area molto circoscritta dove le "persone praticamnte si guardano infaccia", molto vicine, non ci sono finestre.

E il campo da basket? Ben recitanto e ariosamente vuoto. Perchè? Da tutte le altre parti del mondo, diciamoci la verità, è l'opposto. Questo non è un problema di vaccini che non arrivano, ma di buonsenso. Si può attendere in questa area attesa anche due ore, tra gente che tossisce, chi fa scendere la mascherina per parlare con gli accompagnatori vari. E via così. Tutti troppo vicino. Poi c'è il problema della chiamata: fatta a voce dietro una mascherina. Praticamente sentire il proprio turno è un piccolo miracolo, per gli anziani una impresa. Ma non basterebbe un display che si illumina con il numero modello poste? Quanto costerà mai? Non è un problema di soldi, ma di buonsenso. Lo ribadiamo.  

Sempre la nostra lettrice ci racconta invece della sala post-vaccino dove bisogna aspettare una ventina di minuti dopo l'inizione: "Non solo la stanza è piccola, non solo la gente é appiccicata, ma non c'è neanche una finestra, nulla, non c'è una finestra per cambiare aria. O era ben nascosta perché io non l'ho vista e, comunque, se ci fosse stata, qualcuno avrebbe dovuto lasciarla aperta. Ma soprattutto quel qualcuno non avrebbe mai dovuto mettere le persone in attesa dopo il vaccino in quell'antro. E poi vi meravigliate che la gente si ammali?". Suvvia le cose non vanno bene, anche se poi i numeri dei vaccinati continua a crescere. Serve un piano nuovo e serve subito. E qui più della politica conta la capacità dei vertici sanitari umbri, i manager e dirigenti, visto che è il loro mestiere e che mai come in questo periodo sono ascoltati dagli amministratori troppo spesso in balia della pandemia. 


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