Cronaca

Valnestore "Terra dei Fuochi", troppi quei casi di tumore: "il picco non è stato ancora raggiunto, bonifiche subito"

Bisogna fare presto! E' questo il motto del Comitato "Soltanto la Salute" che parla di una percezione dei casi di tumore in forte aumento. Mentre alcuni malati di tumore tramite l'avvocato Biscotti chiedono una nuova analisi epidemiologica. Ecco cosa accade al centro dell'Umbria "Verde"...

Una nuova analisi epidemiologica su tutti i comuni e territori che si trovano all'interno della Valle dei Fuochi dell'Umbria: ovvero quella Valnestore dove sta mettendo le mani la magistratura sequestrando terreni dove potrebbero essere state interrate ceneri tossiche provenienti da fuori regione, altri rifiuti delle antiche centrali a lignite e rifiuti solidi. Le prime certezze, su questo dramma, sono arrivate dopo le analisi dell'Agenzia regionale oer l'Ambiente chiamata in campo dai magistrati per analizzare le aree sottoposte a sequestro. Ma i cittadini di Piegaro, Panicale e di tutte frazioni della Valnestore (che si estende fino al marscianese) chiedono a gran voce, anche attraverso il comitato "Soltanto la Salute" - oltre 200 iscritti - di sapere cosa ci sia nel sottosuolo e dove con certezza per dare vita subito ad un'opera di bonifica che non è stata mai fatta. Vogliono conoscere  per agire subito e magari arginare quello che definiscono un vero e proprio contagio: i troppi casi di tumore che colpiscono le famiglie del posto.

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L'inquinamento, le sostanze tossiche o addirittura radiottive possono compromettere seriamente la salute di chi è costretto a starci in contatto, Piegaro, nei dati a disposizione della Regione, è il territorio con la più alta percentuale di malati di questa patologia in Umbria. Al secondo posto Città di Castello e poi Foligno e Perugia. Bonificare tutto quello che si può bonificare: è questo il grido del Comitato che si batte per dare un futuro normale ai propri figli e nipoti.

Guardare al futuro è obbligatorio perchè se, i nuovi dati, accerteranno questo connubio terribile allora bisogna fare presto. "Viviamo in un territorio - ha spiegato Ivano Vitali, presidente del Comitato - che ha avuto centrali e altre aziende che hanno prodotto molte emissioni a rischio nell'aria. Inoltre stiamo scoprendo, con i vari sequestri, che sono interrati rifiuti e c'è il rischio che possano aver alterato anche le acque sotterranee della Valle. In territori simili al nostro gli studi effettuati indicano picchi, dopo le cessate attività, di patologie dopo 20-25 anni. Questo vuol dire che i casi, i moltissimi casi in Valnestore, non rappresentano il punto più alto dato che, da noi, si può stabilire che il picco dovrebbe arrivare intorno al 2025. Dobbiamo scoprire cosa, dove e quanto sta sotto i nostri piedi per dare vita ad un'opera di bonifica lunga e vera". Non si lotta solo per la salute ma anche per l'economia del posto ormai quasi tutta convertita per l'accoglienza turistica, l'enogastronomia e le coltivazioni di qualità o biologiche. Tutto rischia di saltare a causa del sospetto di terreni malati.

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Ma non tutti hanno hanno questa fretta quando si parla di Terra dei Fuochi umbra. Basti pensare che bisogna ancora aggiornare i dati sul registro tumori umbro fermo al 2011 e che molti territori a rischio non sono ancora stati analizzati nonostante siano abitati o addirittura adibiti a centri sportivi pubblici.  Il Comitato ha nominato periti di parte, ha assoldato geologhi ed ha coinvolto l'Inspra per monitorare tutta questa complessa situazione ambientale. Ha fornito i suoi dossier alla Commissione Eco Mafie e alla Magistratura. Ma non tutti hanno questa fretta. In tanti vorrebbero ri-seppellire il morto accontentadosi dei primi riscontri e delle future bofiche che verranno. 

Il tasso di incidenza per la mortalità dei tumori nei territori di Panicale e Piegaro è il grande, grandissimo spauracchio degli abitanti che hanno "una percezione del fenomeno in crescita", presente in ogni famiglia anche con più casi. Non solo il Comitato Soltanto la Salute si sta occupando di questo aspetto ma decine e decine di malati hanno dato mandato allo studio dell'avvocato Biscotti di indagare sul rapporto terra dei fuochi e malattia. Lo studio sta fotocopiando tutte le cartelle cliniche per inviarle direttamente alla Procura che si sta occupando del caso della Valnestore.

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"Faremo richiesta al Pm di una nuova analisi epidemiologica sulla Valnestore aggioranta a questo periodo. Mancano dati o non sono aggiornati e questo lo sanno anche i magistrati che si stanno occupando del fascicolo. Siamo convinti che tutte le istituzioni preposte collaboreranno in maniera celere e fattiva. Lo dobbiamo ai morti e ai tanti malati che vogliono sapere la verità": ha tuonato Biscotti. La battaglia è lunga. I sospetti tanti e le certezze ancora poche. Sembra comunque impossibile che si stia parlando di Umbria. Ma la Valnestore è Umbria. E' proprio sotto casa nostra.  


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