Cronaca

Tre anni di reclusione al prof di scuole medie accusato di aver molestato un'alunna

L'uomo è stato condannato per "violenza sessuale su minore". Oggi l'arringa della difesa e la sentenza di primo grado per un professore di scuole medie

Violenza sessuale su minori, con l’aggravante di aver commesso il reato nella sua veste di insegnante. E’ questa l’accusa mossa ad un cinquantenne, all’epoca dei fatti professore in una scuola media nella provincia di Perugia, oggi condannato a tre anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e interdizione perpetua da incarichi riguardanti uffici e servizi ai minori. Per l’imputato-difeso dagli avvocati Nicola Cittadini e Franco Bizzarri- il pm, nell’udienza del 13 dicembre, aveva chiesto una condanna di sette anni, ma il giudice ha riconosciuto “la minore gravità” nei reati sessuali (art 609 comma 3) ed ha condannato in primo grado l'imputato a tre anni.

Tutto è partito da una denuncia querela sporta dalla madre di una piccola bambina di 11 anni, a cui l’uomo avrebbe messo le mani sui fianchi; un gesto-secondo la difesa-interpretato in maniera fuorviante dalla piccola. Ma poi un anno dopo, ascoltata in incidente probatorio, quelle mani sui fianchi sarebbero scivolate più in basso. E poi ci sarebbe quella scala secondaria, in cui l’uomo avrebbe condotto l'alunna in biblioteca, parlandogli di un invito al Centro commerciale. E sarebbero stati ancora i genitori degli alunni, a contestare al professore atteggiamenti non proprio in linea con la sua figura di adulto e di educatore, come le mani sul collo ai ragazzini, in particolare contro un'altra studentessa.

Oggi in aula l’arringa della difesa, che ha voluto contestare la tesi accusatoria:“E’ dalla fine degli anni 70 che lavora con i ragazzini, è incensurato e mai nessuno ha avuto modo di dire nulla sul suo comportamento come insegnante. Sono state effettuate perquisizioni in casa, sono stati sequestrati 3 personal computer, ma all’interno non è stato riscontrato nessun materiale compromettente, nulla di nulla. La vicenda poteva finire lì. Invece si è aspettato un anno per fare l’incidente probatorio".

"L’imputato era referente anche della biblioteca e quel giorno accompagnò l’alunna nella biblioteca della scuola proponendo come idea quella di organizzare una uscita al Centro Commerciale per andare a visitare una libreria, appena entrato il dirigente, la conversazione finì. Inoltre la biblioteca all’epoca dei fatti (siamo nel 2010) aveva la porta sempre aperta e veniva chiusa  solo quando gli alunni guardavano i film. Crediamo sia stato un gesto mal interpretato”. I legali avevano chiesto l'assoluzione per l'uomo, in maniera da restituirlo alla sua vita e al suo lavoro. Dopo il rinvio a giudizio, era infatti stato sospeso dall'incarico di professore. "Ora- fanno sapere i legali- ricorreremo in appello". 


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