Cronaca

"Troppo mascolina per essere violentata", la Corte d'appello di Perugia ribalta la sentenza di assoluzione

La violenza in un parco di Ancona e l'assoluzione. I giudici di Perugia dicono che "non conta l'aspetto" e infliggono 5 e 3 anni di reclusione ai due che abusarono di un'amica

Due ragazzi peruviani sono stati condananti a 5 e 3 anni di reclusione dalla Corte d'appello di Perugia dopo che la Corte di Cassazione aveva rinviato nel capoluogo umbro il processo celebrato ad Ancona e che aveva visto i due imputati assolti.

La Corte d'appello di Ancona aveva assolto i due ritenendo plausibile le giustificazioni della difesa, cioè che non avevano violentato la connazionale perché questa era più simile ad un maschio che ad una femmina.

Secondo i giudici di Ancona la ragazza, stuprata secondo il suo racconto dopo aver bevuto una birra che conteneva una droga che ne aveva annullato le difese, era troppo mascolina e poco avvenente per essere oggetto di una attrazione sessuale. Non solo, sempre per i giudici la ragazza, sarebbe una 'scaltra peruviana' e 'non ' possibile escludere che sia stata proprio' lei 'ad organizzare la nottata goliardica, trovando una scusa con la madre'.

Per i giudici di Ancona c'erano altri due elementi a favore degli imputati: la fotografia della giovane, per nulla avvenente (sic) e il nomignolo affibbiato alla giovane come contatto nel cellulare: 'Nina Vikingo', come a dire che fosse molto mascolina.

Della vicenda aveva parlato anche il procuratore generale presso la Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani, già pubblico ministero a Perugia: "Bisogna evitare che nei processi l'uso delle parole possa costituire una forma ulteriore di violenza nei confronti della vittime". E sulla mancata attrazione sessuale come elemento a sfavore dello stupro, precisava: "Credo debba essere evitato perché si rischia di appesantire lo stress cui la vittima è già sottoposta".

I giudici di Perugia hanno stabilito che si trattò di una violenza sessuale di gruppo. Per questo ha condannato a 5 anni di reclusione il 24enne che materialmente abusò della ragazza e a 3 anni il coetaneo che fece da “palo” per controllare che nessuno arrivasse nel parco, dopo che i due amici la invitarono a bere della birra in cui, secondo l'accusa, avevano versato dei tranquillanti.


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