Economia

Dopo anni non è cambiato nulla all'ex Merloni: in tanti a casa, stabilimento chiuso, la rabbia della Regione

Da oltre 10 anni a pagare solo gli operai (nuovi esuberi) e un territorio ridotto alla fame. L'assessore Fioroni contro il Governo e le strategie mancate...

Un buco senza fine addobbato da promesse, piani strategici, soldi, cassa integrazione infinita, pochissima produzione e meno ancora giorni di lavoro. Per ritornare, anni dopo, al punto di partenza: lo spettro della povertà, famiglie disperate, esuberi e una manciata di altri ammortizzatori sociali destinati poi a finire, una volta per sempre. E' questa la narrazione dell'incredibile storia dell'ex Merloni poi divenuta Jp Industries. La previsione ufficiale porta alla chiusura definitiva dello stabilimento di Colle di Nocera Umbria - un tempo anche oltre mille occupati del territorio - con la produzione che sarà concentrata solo in quello di Santa Maria, a Fabriano, taglio di 345 lavoratori. E come sempre, come emerso dai vari incontri, non mancano le promesse da parte dell'imprenditore marchigiano: 250 assunzioni tra un po' di tempo. Quando? Con quale certezze?

I lavoratori a rischio taglio dello stabilimento di Gaifana si riuniranno in assemblea questa mattina. Intanto fa sentire la sua voce la Regione che chiede il rispetto degli accordi e un nuovo incontro al ministero per salvare le famiglie e un territorio quello del nocerino-gualdese fortemente provato dalla crisi economica. 

L’assessore Fioroni ha espresso forte preoccupazione rispetto all'impatto della proposta concordataria dell’azienda Ex Merloni, stigmatizzando la chiusura prevista dello stabilimento di Gaifana ed il disastroso impatto che avrà sull'economia dell’area appenninica Umbra. "Ribadiani con forza la necessità di una verifica con il MISE, già richiesta da parte della Regione Umbria e per cui non vi è stata ancora una convocazione, e chiede in tempi rapidi la proroga e la rimodulazione dell'accordo di programma che viene a scadere il 18 marzo 2020". 

“La Regione Umbria – continua Fioroni - è indisponibile a gestire mere misure di politica attiva del lavoro senza ragionare di un sistema integrato di politiche industriali in grado di prospettare un programma di reindustrializzazione dell'area umbro marchigiana”. Detto ciò, l’assessore riafferma la disponibilità della regione a mettere in campo risorse e programmi di intervento, in grado di operare in modo integrato con le politiche nazionali.


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