Economia

Umbria come Lombardia sui contagi. Confesercenti: "Dato stravagante penalizzerà le imprese turistiche umbre"

Risposta dalle realtà umbre che rappresentano le attività turistiche regionali sulla diffusione di dati fuorvianti rispetto all'effettivo numero della pandemia in Umbria: "Si faccia chiarezza"

Anche Assoturismo Confesercenti Umbria entra in campo per commentare l’incredibile dato diffuso dagli esperti dell’ISS sulla presunta pericolosità dell’Umbria sul contagio da Covid 19. “Decontestualizzare le percentuali – si legge nella nota – può essere pernicioso”.

Afferma Matteo Fortunati, Presidente di Assoturismo “E’ successo questo: il dato dell'Rt (che descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia) si calcola come differenziale sulla base del numero dei contagi dei giorni precedenti. La grave ‘colpa’ dell'Umbria è di essere stata a contagio praticamente nullo già dai primi giorni di Aprile e con un indice bassissimo. L’anomalia di questo stravagante dato è dovuta al nuovo focolaio del Comune di Giove, che con quasi 9/10 positivi al giorno  per un totale di 20 nuovi contagi hanno fatto schizzare la percentuale verso l’alto. Di contro, la Lombardia scendeva da oltre 1500 positivi/giorno a 1000 nella settimana del report, e paradossalmente questo corrispondeva a un Rt molto basso. Da qui i valori apparentemente paradossali dell'Rt, con percentuali elevate per l’Umbria ma numeri infinitesimale passando da 1 al giorno a 9/10… contro i 1000".

Preoccupato per le conseguenze di questa falsa notizia è anche il il Presidente di Confesercenti Umbria Giuliano Granocchia, che vede in questa situazione una grave penalizzazione per le imprese turistiche umbre, già provate dalla crisi economica. Afferma poi Granocchia: “Siamo pienamente d’accordo come Confesercenti Umbria con la governatrice Donatella Tesei di chiedere spiegazioni ed approfondire le motivazioni di questa cosa grossolana ed eventualmente chiedere le responsabilità”.


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