Economia

"Salvate quei 50 precari della Provincia di Perugia sono fondamentali per aziende e cittadini"

La Provincia di Perugia, seppur declassata con la nuova riforma, continua però ad erogare servizi... e soprattutto stipendi. Il caso di 50 precari che si occupano dei Centri per l'Impiego. I sindacati: ecco perchè devono essere rinnovati...

La declassata Provincia di Perugia deve o no rinnovare il contratto ai 50 precari presenti oppure deve portare avanti i servizi con gli uomini e le donne in organico a tempo indeterminato? Il bilancio, già precario, dell'ente può sopportare una spesa simile? Interrogativi a cui che Cgil, Cisl e Uil hanno voluto rispondere mettendo sul piatto delle assunzioni pubbliche l'utilità di quei 50 precari che "devono essere riconfermati dopo la scadenza del loro contratto alla fine di dicembre 2014". I lavoratori pubblici a tempo determinato sono tutti impiegati nei Centri per l'Impiego gestiti dalla Provincia.  

"E' necessario che le istituzioni - scrivono i responsabili della funzione pubblica della Cgil, Cisl e Uil - prendano piena consapevolezza politica che, senza le professionalità dei precari, sia la Provincia di Perugia che la Regione dell'Umbria non potrebbero erogare i servizi per l'impiego e le politiche attive. I numeri impressionanti riguardanti l’utenza ci indicano, infatti, che solo nel primo semestre del 2014 i CPI della Provincia di Perugia hanno svolto 50.988 colloqui di accoglienza, 18.446 colloqui di orientamento, 13.565 interventi di mediazione che hanno coinvolto 6.188 utenti, oltre a servizi per le aziende, oltre 5000 colloqui di politica attiva per percettori di ammortizzatori sociali e circa 1000 servizi per disabili e categorie protette". 

Sono, inoltre, programmati fino alla fine di gennaio oltre 4000 appuntamenti con aderenti al programma “Garanzia Giovani” che senza i precari non potrebbero essere attivati. Per poter rinnovare questi 50 contratti è fondamentale l'intervento della Regione con fondi propri da trasferire alla Provincia oppure deve prendersi in carico tutti i lavoratori e la gestione dei centri per l'impiego. Tutto questo in tempi di tagli mostruosi per gli enti locali voluti dal Presidente Matteo Renzi.


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