Economia

Guerra Russia-Ucraina, le sanzioni mandano in fumo l'export del vino umbro. Puletti chiede summit in Regione per salvare il salvabile

E' difficile parlare di economia, mentre bombe e colpi di fucili riecheggiano in tutte le contrade dell'Ucraina. Mentre un fiume di persone fugge in cerca di territori in pace dove sopravvivere fino alla fine del conflitto russo-ucraino. Sembra disumano, ma purtroppo la realtà è che lavoratori e imprese umbre, come del resto del Paese, devono fare i conti con la realtà dei conti quotidiani. La preoccupazione maggiore arriva dal comparto del vino del made in Umbria, una delle voci più importanti del settore agricolo, che rischia pesanti conseguenze dalle sanzioni da parte dell’Unione Europea nei confronti della Russia. Stiamo parlando di un mercato importante, visto che l’Italia è il primo Paese fornitore della Russia, con una quota di mercato di circa il 30 per cento.

Secondo i calcoli dell’Osservatorio Unione italiana vini e Vinitaly, solo nel 2021 sono stati registrati ordini di vino dalla Russia per un valore di 375 milioni di dollari, con un aumento intorno all’11 per cento rispetto all’anno precedente. Serve dunque una strategia per questo settore a partire dalla Regione fino ad arrivare ai vertici della Ue. La crisi del vino è stata portata in consiglio regionale dal consigliere della Lega, Manuela Puletti (Lega) annunciando di aver presentato una richiesta di audizione in Seconda commissione delle associazioni, dei produttori e dell'assessore regionale Roberto Morroni. 

“Le sanzioni alla Russia – spiega Puletti – rischiano di creare notevoli difficoltà alle nostre aziende, in particolare quelle che si occupano di vino. Per questo è importante conoscere il punto di vista di operatori e sindacati, ma anche capire in che modo l’Assessore Morroni pensa di affrontare l’emergenza. Dopo l’aumento dei costi energetici, che sta portando a un caro bollette che zavorra pesantemente le imprese, le sanzioni rischiano di colpire l’export di vino in Russia. Il sostegno al made in Italy caratterizza da sempre il nostro impegno politico. Per questo – conclude – serve capire insieme agli attori di questo settore quali sono i problemi e come affrontarli al meglio. E la Seconda commissione consiliare è il luogo giusto per farlo”.
 


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