Economia

Altro che declino! L'Unipg più forte del sisma, delle fake news e della cattiva fama post Meredith: tutti i dati sulle iscrizioni e i dipartimenti più gettonati

Nonostante il numero chiuso imposto dal Ministero, le immatricolazioni sono in linea e leggermente superiori all'anno accademico scorso che era stato ribattezzato l'anno della Rinascita. Moriconi promuove il suo staff. Un terzo delle matricole da fuori regione. Salgono le iscrizioni degli stranieri

Il rettore Moriconi nel giorno della presentazione ufficiale

I cantori del naufragio - interessati alla guida dell'Unipg - e le fake news mirate hanno provato a gettare ancora fango su uno degli Atenei più antichi di Italia, uno dei migliori per didattica, che nonostante tutto è riuscito a sopravvivere al caso Meredith, ai clan della droga che spopolavano per il centro, ai terremoti del 1997 e del 2016  (con i media a dire epicentro Perugia quando era in Valnerina) e alla crisi economica italiana che in 10 anni ha impoverito le famiglie, fatto lievitare oltre il 10 per cento la disoccupazione e gli stipendi con l'inflazione hanno perso potere di acquisto. 

Moriconi, il Rettore considerato "vecchio" e che non spadroneggia con "l'inglese" e che ha la grave colpa di non essere un radical chic, in 4 anni è riuscito ad invertire la rotta. Lo dicono i numeri, quelli veri, quelli che portano soldi e che mandano avanti la più grande azienda culturale della nostra Umbria. Nel giorno della presentazione ufficiale è orgoglioso della trasparenza del suo governo. Trasparenza contro guerriglie urbane, politiche e quindi di parte.

Alcuni dati del dossier provvisorio sulle iscrizioni: alla prima scadenza di novembre, riservata alle lauree triennali, nonostante le limitazioni ministeriali che hanno imposto il numero chiuso per i corsi più numerosi (oltre al numero chiuso delle facoltà e corsi storici) gli iscritti sono: 21.022 contro i 20.869 (non c'erano i limiti del ministero) del 2016-17, contro i 19.665 del 2015-16. A questo dati mancano tutti gli iscritti alla lauree magistrali (si può farlo con mora fino al 31 maggio 2018), i dottorandi e specializzandi. La proiezione è di stare intorno ai 24.500-25mila. Le matricole sono 6mila 300 circa; un terzo viene da fuori regione. 

Un altro dato di cui va orgoglioso Moriconi e il suo staff è l'attrattiva dei corsi universitari perugini nei confronti dei giovani stranieri di tutto il mondo: se ne sono iscritti ben 372, più 25% in tre anni ed oggi rappresentano il 6,21 % della popolazione studentesca, segno di una internazionalizzazione di Perugia che si rilancia in Europa e nel mondo.
A Moriconi riesce anche la riduzione del numero degli studenti fuori-corso: meno 9 per cento; si è passati dai 7678 del 2013 agli attuali 5357. 

DIPARTIMENTI ED ISCRIZIONI - I corsi ad accesso libero hanno registrato un più 16.3 per cento di studenti al primo anno. Chimica, biologia e biotecnologie: da 117 a 181. Economia: da 590 a 665; Filosofia, Scienze Umane, Sociali, Formazione: da 643 a 759; Fisica e Geologia: da 92 a 115; Giurisprudenza. da 198 a 235; ingegneria da 410 a 414; Ingegneria civile ed ambientale: da 131 a 270; Lettere, lingue, letterature, e civiltà antiche e moderne: da 408 a 510; Matematica e Informatica: da 225 a 240; Medicina da 246 a 311; Medicina Veterinaria; da 98 a 132; Scienze agrarie, alimentari e ambientali da 319 a 356. Scienze Politiche: da 328 a 351; Scienze Farmaceutiche da 52 a 55. 

Ma come valutano gli studenti dell'Unipg i propri professori e la proposta didattica? Nel dossier delle iscrizioni ancora parziali per l'anno accademico 2017-18 il grado di soddisfazione è pari all'87 per cento. Mentre il grado di occupazione a cinque anni dalla laurea è pari all'84% contro una media nazionale pari all'83%.  Questi sono dati ancora parziali ma limpidi, cristallini. La rinascita è in corso, non ancora raggiunta. Ma chi parla di declassamento, di perdita di mille iscritti all'anno e di un fuggi-fuggi dall'Ateneo lo fa sapendo di mentire. A chi giova affossare l'Unipg che poi è Perugia, che poi è Umbria? 


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