Economia

Webred, la Regione convoca Rsu e sindacati: appuntamento al 15 ottobre

La presidente della Regione Catiuscia Marini e l'assessore alle Attività produttive Gianluca Rossi ci hanno convocato per il prossimo 15 ottobre. L'annuncio nel corso dell'assemblea con i lavoratori

"La presidente della Regione Catiuscia Marini e l'assessore alle Attività produttive Gianluca Rossi ci hanno convocato per il prossimo 15 ottobre”. L'annuncio è arrivato nel corso dell'assemblea dei lavoratori di Webred e Webred Servizi, organizzata dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil a Perugia, alla presenza di circa 130 lavoratrici e lavoratori, mentre un'analoga riunione si svolgeva in contemporanea a Terni.

Assemblee molto partecipate, nelle quali i rappresentanti sindacali e i lavoratori hanno discusso della situazione e del futuro delle due aziende “in house” di servizi informatici della Regione Umbria.

“Alla Regione chiederemo risposte certe sull'interpretazione che intende dare della spending review e più in generale sul piano di riorganizzazione di Webred e Webred servizi che si intende portare avanti”, hanno spiegato i rappresentanti dei sindacati, che hanno anche annunciato la prossima attivazione di un coordinamento nazionale delle Rsu dei lavoratori delle aziende “in house”.

“La Spending review è ancora un pericolo grave”, si legge nel volantino distribuito ai lavoratori per promuovere l'assemblea. “Non è ancora certo, infatti – spiegano i sindacati - che la Regione non sia costretta a vendere le società entro il 30 giugno 2013. Ma ammesso che questo possa non accadere, ci sono altri elementi nella legge che possono nascondere pericoli, se possibile ancora più gravi”.

Tra questi il sindacato include il fatto che dal 1 gennaio 2014 le amministrazioni pubbliche “non potranno più dare affidamenti alle aziende in house superiori a 200.000 euro”. Oltre a questo, “dal 1 gennaio 2013 le amministrazioni pubbliche dovranno decurtare il 5% dagli appalti già assegnati”. Infine, sempre dall'1 gennaio 2013, le aziende in house dovranno abbassare gli stipendi, riportandoli al livello del 31.12.2011, per poi prevedere “il blocco delle retribuzioni e delle assunzioni”.

A fronte di questi elementi, secondo i sindacati, “è evidente che il 31.12.2013 le aziende andranno cedute o chiuse”. “La spending review è una legge pericolosa che andrà a ridurre prima di tutto il livello dei servizi ai cittadini – hanno ribadito i sindacati nel corso dell'assemblea – per questo ci aspettiamo molte risposte dall'incontro con la Regione. Intanto, la mobilitazione dei lavoratori proseguirà per scongiurare gli effetti deleteri che la norma rischia di produrre”.

 


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