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Il duo LatinAmericando alla Penna. Un atteso ritorno, dopo l’exploit dell’anno scorso

Alla Penna, il duo ha offerto un programma di lusso, proponendo anche compositori a tutti noti come Piazzolla, di cui hanno eseguito Oblivion e, in bis, Ave Maria.

Il duo LatinAmericando alla Penna. Un atteso ritorno, dopo l’exploit dell’anno scorso. Massimo Aureli e Roberto Cilona avevano colpito gli amanti della musica della Vetusta.

L’anno scorso ci offrirono un tributo a Morricone, con un’appendice dedicata a Nino Rota.

Il concerto si è stavolta trasformato in una vera “teaching session”, con riferimenti colti ai tre Paesi Brasile, Argentina e Uruguay come contaminazioni di culture. Alle melodie europee e alla cantabilità italiana si sovrappone la ritmica africana in un riuscito melting pot di lingue e di sonorità.

Cilona è flautista di rango, concertista, ha collaborato con la Rai e Radio Vaticana. Vincitore di concorsi e abile divulgatore, ricopre, fra l’altro, la carica di presidente nazionale dell’A.Gi.Mus.

Massimo Aureli è conclamato specialista della chitarra a sette corde. Si esibisce come solista e come componente di formazioni come il Trio Chitarristico S. Cecilia. Si occupa di cameristica, classica e moderna con importanti collaborazioni internazionali. Già nel 1984, fu in Giappone col noto trombettista Nini Rosso. Lavora in duo chitarristico con Gianluca Persichetti in Corde Brasiliane, e col quartetto Conjunto Choroma.

È specialista di musica brasiliana e ha studiato in particolare il Choro, una musica strumentale anticipatrice del Samba. Aureli, in Brasile, partecipa a festival e rassegne e si è esibito con Ronaldo do Bandolim alla Casa do Choro, centro per lo studio e la diffusione di questo genere musicale.

Alla Penna, il duo ha offerto un programma di lusso, proponendo anche compositori a tutti noti come Piazzolla, di cui hanno eseguito Oblivion e, in bis, Ave Maria.

Aureli e Cilona non potevano sottrarsi alla richiesta – fuori tempo massimo – del collega e amico Salvatore Silivestro cui hanno offerto Besame Mucho, capolavoro scritto nel 1940 dalla messicana Consuelo Velázquez e riconosciuta, nel 1999, come la canzone in lingua spagnola più cantata e registrata. Un pomeriggio da ricordare.


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