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Le meraviglie sconosciute della città: Perugia si mette a nudo e rivela i “luoghi invisibili”

Perugia si mette a nudo e rivela i propri “luoghi invisibili”. Questo il senso dell’iniziativa che annovera tra i suoi promotori una massa di Enti che vanno dal Comune di Perugia allo Studium, dalla Regione dell’Umbria al Museo capitolare, dalla Stranieri alla Fondazione agraria. Finalità condivisa: quella  di svelare luoghi nascosti, almeno nei fine settimana. In questo caso, nei giorni 29-30 settembre e 1° ottobre, oltre a 6-7-8 ottobre.

“Luoghi – dice il vescovo ausiliare Paolo Giulietti – che costituiscono un capitale secolare, prodotto di lavoro, passione e devozione”. Il frutto da cogliere è quello di “Accedere a questo patrimonio di valori e tradizioni che definiscono la nostra identità”. E non sembri poco. Il programma è reperibile all’indirizzo e www.luoghiinvisibili.it. Si va dagli Sciri a Monte Morcino Nuovo, da Palazzo Manzoni all’oratorio di S. Agostino, dal museo degli strumenti antichi alla chiesa di Santa Maria Nuova, dalla Rocca Paolina alla tomba del Faggeto, dall’Oratorio di S. Antonio abate alla tessitura Brozzetti.

Don Paolo ci omaggia dicendo: “Si parte dal sopralluogo di Allegrini attraverso i luoghi del meretricio, in una dimensione tra lo storico e il ludico, al ricordo commosso di monsignor Remo Bistoni e alle sue indimenticabili pagine su via della Sposa”.

Una chicca sfuggita ai più: sarà eccezionalmente possibile vedere le tre rarissime trinità triandriche presenti – solo a Perugia –  in tre luoghi: la chiesa di Sant’Agata, a lato di via dei Priori, quella della Piaggia Colombata e quella di San Pietro. Poche città al mondo possono vantare una rappresentazione che la furia iconoclasta ha distrutto in tutta Europa.

“Speriamo che questa iniziativa non si debba ripetere”, esclama, laconica e misteriosa, l’assessora Severini. Intendendo dire che questi luoghi dovranno, in un futuro non lontano, essere usualmente fruibili da perugini e non.