Riflettere sul '900, al CIAC di Foligno la mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione”
I maestri moderni della storia dell’arte: Balla, de Chirico, De Pisis, Magritte, Picasso, Morandi insieme ai contemporanei De Dominicis, Castellani, Di Stasio, Kounellis. sono alcuni degli oltre 50 artisti che dal Novecento fino ai giorni nostri hanno accompagnato la vicenda storica e umana di Alvaro Marchini, della sua famiglia e della galleria La Nuova Pesa di Roma. A partire dallo scorso 21 Maggio e fino al prossimo 21 Agosto 2022, il Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC) ospita la mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione”. Si tratta di un progetto unico e ambizioso, realizzato con la curatela di Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti, Italo Tomassoni e con il coordinamento di Gianni Dessì. A presentarlo nella cittadina umbra è la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
Grazie alla generosità di numerosi prestatori, saranno esposte a Foligno più di settanta opere selezionate fra quelle della collezione di Alvaro Marchini e della sua famiglia con una incisività specifica per l’aspetto più contemporaneo della Collezione.
Il suggestivo percorso espositivo realizzato al CIAC ricopre tutto l’arco del Novecento fino ai giorni nostri. L’esposizione segue in linea generale il criterio cronologico: insieme a una selezione dei “classici” relativi alla fase storica della Collezione, documenta la nuova ricerca artistica che rivela inedite soluzioni di figurabilità.
Il visitatore potrà ammirare, tra le altre, opere di Giacomo Balla, Georges Braque, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, René Magritte, Pablo Picasso, Giorgio Morandi, Renato Guttuso continuando poi con i lavori contemporanei di Carla Accardi, Luca Maria Patella, Cesare Tacchi, Mimmo Jodice, Enrico Castellani, Stefano Di Stasio, Felice Levini, Vettor Pisani, Maurizio Mochetti e Salvo.
Tra gli importanti nuclei in mostra, si segnala una significativa raccolta dei disegni magistrali di George Grosz, Otto Dix e Scipione, che si potranno ammirare in dialogo con le opere pittoriche dei grandi maestri del Novecento. Particolarmente rara è inoltre l’esposizione dell’opera su tavola di Gino De Dominicis “Senza titolo”, facente parte della mostra che lo stesso artista realizzò nel 1996 nella galleria La Nuova Pesa, quando, oltre ad altre opere, espose l’installazione “L’Appeso”. Altrettanto rara in una mostra è l’opera “Senza titolo” di Jannis Kounellis, un olio su tela, metallo e coltello del 2013.
Chi è Alvaro Marchini
La storia di Alvaro Marchini è stata scandita dall’impegno imprenditoriale e politico (comandante partigiano, medaglia d’argento della Resistenza, cofondatore della società che editò “l’Unità”, organo del Partito Comunista) e dalla passione per l’arte, che lo porta a collezionare e ad aprire nel 1959 a Roma la galleria La Nuova Pesa, con sede, prima in via Frattina e dall’autunno 1961, in via del Vantaggio. L’esperienza ricca e complessa nasce come tentativo cruciale di annodare e promuovere un’idea di possibile prassi estetica all’insegna della figurazione.
La prima stagione della galleria, tra il 1959 e il 1976, vede coinvolto un gruppo di artisti e intellettuali, da Antonello Trombadori a Renato Guttuso, da Corrado Cagli a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Moravia a Carlo Levi, legati ad Alvaro Marchini da amicizia, oltre che da una familiarità culturale e ideologica. Anche Simona e Carla, le due giovani figlie di Alvaro, partecipano attivamente alla gestione della galleria. Chiusa La Nuova Pesa nel 1976, Alvaro Marchini continua l’attività imprenditoriale e collezionistica sino alla morte, avvenuta il 24 settembre 1985.
Un mese dopo la figlia Simona, quasi a lenirne la perdita, apre una nuova galleria nella stessa città e con lo stesso nome, ma nuovo indirizzo, via del Corso. In un’ideale continuità sentimentale, si avvia a farsi testimone del proprio tempo sino a giungere ai nostri giorni.
La mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione” intende rendere omaggio a chi ha dato testimonianza attiva della cura, della conservazione e della promozione dell’arte. Allo stesso tempo offre l’occasione per riflettere sul Novecento, un periodo cruciale della nostra cultura.