Eventi

Roccacinema 2022 chiude in bellezza all'insegna dello Spaghetti western con un omaggio ai mitici Bud e Terence

Due intramontabili protagonisti del cinema italiano saranno protagonisti giovedì 1° settembre della serata finale di "Roccacinema", la rassegna estiva di Castiglione del Lago nella suggestiva location della Rocca Medievale: a Bud Spencer e Terence Hill è dedicata infatti la serata finale.

Lagodarte Impresa Sociale ha aderito anche quest’anno a “Super Cinema Estate”, la rete delle arene umbre associate ad ANEC (Associazione Italiana Esercenti Cinema). Grande schermo, notti stellate, socialità, divertimento, cultura e visione in sicurezza sono stati gli aspetti che hanno decretato il buon successo della rassegna cinematografica castiglionese.

“Lo chiamavano Trinità con fagiolata al Pomarancio” è il titolo dell’iniziativa pensata da Lagodarte. Dalle 19:30, presso il Cafè Pomarancio, la “Fagiolata alla Bud Spencer” con esibizione facoltativa di travestimenti stile western: con un supplemento di 6 euro si potranno degustare fagioli con salsicce o la versione vegetariana con bevanda a scelta. Prenotazione obbligatoria entro le ore 19 di mercoledì 31 agosto al numero 075 951099. Alle 21:30 la proiezione della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna del film “Lo chiamavano Trinità” del 1970.

«Il mitico film – ricorda il presidente di Lagodarte Piero Sacco – fu proiettato con grande successo anche al Cinema Caporali nel 1971, qualche anno dopo che era stata inaugurata, nel 1965 la nuova sala, con ingresso sull'attuale piazzetta San Domenico e denominata “Cinema Moderno”. Chi c'era? Chi ricorda qualche altro titolo dei mitici anni del Cinema Moderno?».

Il successo del genere Spaghetti-western all'italiana

“Lo chiamavano Trinità” è il capostipite di un fortunatissimo filone: lo “spaghetti-western comico” esportato e imitato a livello internazionale e capace di portare una ventata di freschezza nel genere principale, che cominciava ad appiattirsi. La parodia perfetta: sostanza onirica che lievita da una verità procace di dettagli. E più sono precisi più si svincolano dal metro locale, offrendo al nostro sguardo, che non è mai stato nel far west, una possibilità di commisurazione. Il pistolero pigro va alla ricerca del fratello, Bambino, ladro di bestiame ma mimetizzatosi momentaneamente dietro la stella di sceriffo. L’amore farà il resto: Trinità vuole liberare dalle grinfie del cattivo di turno la bella figlia del capo comunità mormone e Bambino si farà coinvolgere a malincuore in questa missione. È uno straordinario ribaltamento del cliché: il western sanguinario in cui si parla poco e si spara tanto, si fa da parte, e dove si muore adesso si ride. Ma anche quando non si ride, perché probabilmente si fa anche dura raggiungere livelli di espansa ilarità, la sensazione fertile e fatale di tale opera è la potenza trasversale espressa, la scudisciata che penetra e attraversa generazioni e termina la sua vera missione: disarmare gli opposti, coast to coast. La follia celata della mucca pezzata, che si ritrova sul tetto quasi per caso, è la follia dei cazzotti perché tortura disarmante, appunto, memorabile tortura del solletico.
Protagonisti della storica pellicola gli attori Bud Spencer, Terence Hill, Farley Granger (star americana che aveva lavorato con Hitchcock, Visconti, Vidor), Steffen Zacharias, Dan Sturkie, le giovani Gisela Hahn e Elena Pedemonte, Luciano Rossi, Ezio Marano, Remo Capitani con la regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) e l’indimenticabile colonna sonora di Franco Micalizzi.
 


Si parla di