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Ufo 23, sei mesi di arte a tutto tondo su e giù per la regione

Anche nel 2023 quel suggestivo “oggetto non identificato” che risponde al nome di “Umbria Factory Off” è pronto a scendere sulla terra. Manca ormai poco per il ritorno di “Ufo 23 - Umbria Factory Off”, un cartellone multiforme ed estremamente versatile di spettacoli e concerti che interpretano con varie formule i linguaggi artistici contemporanei.

Sei mesi (da febbraio a luglio) di appuntamenti di teatro, danza, musica, circo, performing arts con artisti italiani e stranieri in location eccezionali su diversi territori della regione (tra cui Foligno, Cannara, Spoleto, Gualdo Cattaneo, Perugia, Montefalco) e su piattaforme online. Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con partner ed enti culturali e artistici locali, nazionali e internazionali, per rafforzare alleanze e sinergie importanti per la promozione dell'arte e lo sviluppo del territorio.

La rassegna accompagnerà gli spettatori quasi a ridosso della terza edizione dell’evento “Umbria Factory Festival” prevista in autunno (le precedenti edizioni del progetto artistico multidisciplinare hanno animato le città di Foligno e Spoleto, e non solo, con intensi weekend nei mesi di settembre, ottobre, novembre).

Questa sezione “off” del progetto Umbria Factory inizia con alcuni appuntamenti a Foligno, all’interno dello Spazio Zut, tra musica, teatro e radio.

Si inizia giovedì 9 febbraio (ore 21, ingresso 15 euro) con il “tropical postpunk e afro avantpop” dell’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp. Nata a Ginevra nel 2006 su impulso del contrabbassista Vincent Bertholet, l'Orchestre è inizialmente un sestetto il cui nome intende omaggiare le orchestre africane e l'arte dada, fondendo così spirito terzomondista ed ecologista ed una programmatica ritrosia a schemi, convenzioni ed etichette di genere. E' nel 2016, in occasione dei dieci anni del progetto, che arriva la decisione di allargare la band al formato XXL. Nel corso del tempo la line-up si stabilizza a 12 elementi: doppia sezione ritmica, contrabbasso, due marimba, violoncello, violino, fiati, chitarre. Tutti cantano. Il loro ultimo disco "We're ok but we're lost anyway" è menzionato anche da Gilles Petterson come una delle cose migliori uscite lo scorso anno.

Nelle descrizioni gli elogi e i riferimenti si sprecano: The Ex, Stereolab, fanfare di New Orleans, orchestre poliritmiche africane, minimalismo e spiritual jazz. Ma è dal vivo che questo collettivo, elastico e inafferrabile, cattura e avvince, sfodera una creatività senza pari e fa gridare al miracolo, soprattutto in tempi asfittici e soffocanti come questi: ritmiche irresistibili, brani dall'incedere circolare che crescono in un tripudio di armonie, timbri e colori, testi graffianti, surreali e poetici, un melting pot sonoro che con precisione inesorabile fa muovere e commuovere, ballare ed emozionare, in un colpo solo.

Quello del 25 e 26 febbraio sempre nello Spazio Zut sarà invece un weekend dedicato all’ascolto collettivo live di radiodrammi. Sabato 25 febbraio (ore 21.15) Rodolfo Sacchettini, uno dei massimi esperti e studiosi di radiodramma e teatro sonoro in Italia e in Europa presenterà “Radio e futuro” con alcuni progetti di opere teatrali di rilevante importanza nazionale, da ascoltare in maniera condivisa con gli spettatori.

A seguire, domenica 26 febbraio (ore 18) “La quarantena del signor Zut”. Il fantomatico Signor Zut personaggio nato dalla fantasia di Michele Bandini e dalla matita del disegnatore Simone Trippetta, racconta per immagini sonore in 5 mini-puntate, la vita di quarantena. Il racconto delle giornate del Signor Zut è affidato ad una voce narrante e alle incursioni di alcuni personaggi interpretati da diversi "amici" artisti (Elisa Pol, Valerio Sirna, Maurizio Lupinelli, Daniele Timpano, Elvira Frosini e Mael Veisse), che in ogni puntata interagiscono con lui. Le musiche originali del radiodramma sono state realizzate da Dan Kinzelman (episodio 3) e Giulio Catarinelli (episodio 4).

Giovedì 9 marzo (ore 21, ingresso 10 euro) allo Zut di Foligno arriveranno gli Horse Lords, un quartetto avant-rock d'avanguardia americano di Baltimora composto da Andrew Bernstein (sassofono/percussioni), Max Eilbacher (basso/elettronica), Owen Gardner (chitarra) e Sam Haberman (batteria).

La loro musica sperimentale si ibrida con elementi di krautrock, post-punk, tradizioni musicali appalachiane e africane, poliritmia, accordature arcane ed elettronica. I musicisti utilizzano chitarre modificate a mano con tasti riposizionati, riaccordate e personalizzate da Owen Gardner. Con un armamentario strumentale composto da doppia batteria, elettronica, chitarra, basso e sax, gli Horse Lords rappresentano l’ultima incarnazione del rock “colto” americano, che trova padrini nel minimalismo di Steve Reich e Terry Riley, nel post-rock 90’s di Tortoise e Trans AM e in un’infinità di altre influenze “giuste”: blues del Mali, Talking Heads, Don Van Vliet, la musica micro-tonale, roba teutonica tra Klaus Dinger, Jaki Liebezeit e Holger Czukay.

In apertura Julia Reidy, australiana di Sydney, attualmente residente a Berlino, chitarrista e compositrice. La sua musica è realizzata con una chitarra acustica a dodici corde manipolata che si trasforma in una costellazione di suoni. Paesaggi elettronici rarefatti, epici, minimali e ricchissimi allo stesso tempo.

Domenica 19 marzo (ore 17) “Umbria factory off” si sposta a Cannara dove all’Auditorium San Sebastiano andrà in scena lo spettacolo “Vecchi si nasce (e io modestamente…)” di Maria Anna Stella, attrice, autrice, educatrice e regista nata e residente a Norcia che si è formata presso il Centro Universitario Teatrale di Perugia con il quale collabora assiduamente da oltre 10 anni, prima come studentessa, e poi come performer all’interno di numerose produzioni curate da Roberto Ruggeri. Con la performance “Vecchi si nasce (e io modestamente...)” nel quale è attrice performer e autrice ha ricevuto la Menzione speciale della giuria, composta da 12 realtà teatrali dell’intero territorio nazionale del Premio Cantiere Risonanze 2021.

Nei prossimi mesi per Ufo 23 sono attesi, tra gli altri, anche i concerti di Arch, Dan Kinzelman “Unfall”, e il duo Francesco Bearzatti con Federico Casagrande, mentre per il teatro, “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza” (Les Moustaches), “Sibylla Tales” (Zaches Teatro) e “Strudel” (Buling Circus).


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  • 25/02/2023