Eventi

Umbria Jazz 2020, tutto il programma dell'Arena Santa Giuliana: ecco i big in concerto a Perugia

I nuovi annunci del festival, ecco il programma all'Arena Santa Giuliana

Umbia Jazz 2020, si completa il programma dell’Arena Santa Giuliana dal 10 al 19 luglio. Ecco i nuovi nomi annunciati dal festival. Oltre a Lenny Kravitz, Mika e Stefano Bollani, saliranno sul paco del Santa Giuliana Tom Jones, Anita Baker, Jamie Cullum, Gilberto Gil, Djavan, Christone “Kingfish” Ingram, Shabaka & The Ancestors, Gonzalo Rubalcaba & Aimèe Nuviola, Cimafunk, Orquesta Akokan. I biglietti dei concerti, spiega Umbria Jazz, saranno disponibili online da lunedì 24 febbraio. 

Umbria Jazz 2020, altro colpo grosso: Tom Jones in concerto al Santa Giuliana
 

Ecco il programma completo dell’Arena - Clicca su continua

10 Luglio - Lenny Kravitz 

Lenny Kravitz

Noto per i suoi concerti super energici, la sua promessa è quella di mantenere la fama di fare concerti live. Lenny Kravitz enfatizza ancora una volta l'unione di rock-and-roll, funk, blues e soul nel suo 11° album, Raise Vibration. Trae ispirazione dai giovani, ma risplende grazie ai suoi 3 decenni di saggezza, rappresenta una potente rinascita creativa in un corpo audace, splendente e brillante che si addice al suo spirito sconfinato". E ancora: "Considerato uno dei principali musicisti rock dei nostri tempi, Lenny Kravitz ha trasceso generi, stili, razze e classi nel corso della sua ventennale carriera musicale. La musica rock e funk influenza gli animi degli anni '60 e '70; lo scrittore, produttore e polistrumentista ha vinto 4 Grammy Awards consecutivi, oltre a stabilire un record per il maggior numero di premi vinti nella categoria Best Male Rock Vocal Performance. Oltre ai suoi dieci album in studio, che hanno venduto 40 milioni di copie in tutto il mondo, questo artista multidimensionale è passato al cinema, nel ruolo di Cinna, un successo ai botteghini con The Hunger Games e The Hunger Games: Catching Fire. Lenny Kravitz lo possiamo anche vedere nei film tanto acclamati dalla critica Precious and The Butler. La sua società creativa Kravitz Design Inc. promuove un vasto portafoglio di iniziative important e comprende proprietà alberghiere, progetti condominiali, residenze private e storici marchi di fascia alta come Rolex, Leica e Dom Perignon.

11 Luglio - Veronica Swift & Emmet Cohen Trio Wynton Marsalis & Jalco 

Veronica Swift & Emmet Cohen Trio

Veronica Swift è una giovane cantante in grande ascesa nell’affollato e competitivo scenario della vocalità jazz. Ha esordito a Umbria Jazz la scorsa estate nella dimensione più accogliente ed esclusiva del club, e adesso conquista il ben più impegnativo palcoscenico dell’Arena Santa Giuliana aprendo con il suo trio (Emmet Cohen Trio) per Wynton Marsalis e l’Orchestra del Jazz at Lincoln Center, dove peraltro aveva esordito a undici anni nella serie Women in Jazz. La Swift si è piazzata seconda nella Thelonious Monk Competition del 2015, l’anno in cui vinse Jazzmeia Horn. In pochi anni è diventata una delle voci jazz più in voga di New York. Di lei colpiscono freschezza, senso dello swing, eleganza, capacità di “interpretare” le canzoni. La Swift è stata ospite dell’ultimo disco di Benny Green, Then And Now (Sunnyside) e qualche mese fa ha pubblicato a suo nome Confessions per Mack Avenue Records, che le ha fatto vincere il Readers’ Poll di JazzTimes per le sezioni “Miglior nuovo artista” e “Miglior album vocale”. 

Wynton Marsalis & Jazz at Lincoln Center Orchestra

Jazz at Lincoln Center è una delle più prestigiose istituzioni culturali americane. La sua mission è la promozione del jazz ad ogni livello e con una molteplicità di iniziative, dai concerti ai seminari, dalle conferenze ai programmi radio e televisivi. Con questa visione: “We believe jazz is a metaphor for Democracy. Because jazz is improvisational, it celebrates personal freedom and encourages individual expression”. Il progetto prese forma verso la metà degli anni ottanta, e tra i promotori c’era Wynton Marsalis (vincitore del referendum 2019 dei lettori di JazzTimes come musicista dell’anno) che oggi ne è il direttore artistico. Jazz at Lincoln Center Orchestra è lo strumento principale ed il cuore di questa vocazione con trent’anni di lavoro alle spalle, un organico di quindici tra i più brillanti jazzmen americani ed un repertorio che negli anni ha celebrato alcune delle figure chiave della musica del Novecento, da Duke Ellington a Charles Mingus, da John Coltrane a John Lewis. Intensa la produzione discografica dell’orchestra, e tra le diverse uscite va ricordato che Blood on the Tracks, un Oratorio jazz composto dal trombettista di New Orleans, vinse il Premio Pulitzer per la musica. Il ritorno di Wynton a Umbria Jazz (esclusiva italiana), dove fu presente fin dai primi passi della sua straordinaria carriera, è sempre un evento, soprattutto con una formazione assolutamente fuori dal comune come la JALCO.

12 Luglio  - Christone “Kingfish” Ingram Trio Anita Baker

13 Luglio  - Shabaka & The Ancestors Jamie Cullum

14 Luglio  - Tom Jones 

15 Luglio  - Mika 

15 luglio, Perugia, Arena Santa Giuliana ore 21,30

Dopo aver fatto registrare il picco d’ascolto più alto della terza serata del Festival di Sanremo 2020 con il 60.9% di share incantando il pubblico in sala e il pubblico da casa con la sua performance, Mika continua a sorprendere ancora i fan italiani e non solo loro. Si è conclusa da poco la sua tournée invernale - 12 concerti nei palazzetti dello sport, impresa nella quale mai nessun artista internazionale era riuscito - e già si lavora per preparare l’estate live. Il “Revelation Tour” dei record, prodotto in Italia dalla Barley Arts, farà tappa a Perugia, nell’ambito di Umbria Jazz, il 15 luglio. Sarà questa l’occasione per poter ascoltare uno tra gli artisti più amati del nostro Paese e dalla critica. I biglietti saranno disponibili da martedì 11 febbraio ore 10 su https://www.umbriajazz.it/tickets/ 1° settore numerato € 70 + prev. 2° settore numerato € 50 + prev. 3° settore gradinata non numerata € 30 + prev. Il tour di Mika è stato caratterizzato inoltre dall’introduzione del biglietto nominale, uno strumento per combattere il secondary ticketing, fenomeno che la Barley Arts contrasta fortemente. All'ingresso dei palasport nessuna fila, segno che il biglietto nominale, quando si vuole, non provoca intoppi.

16 Luglio  - Redman-Mehldau-Mcbride-Blade Branford Marsalis 

Joshua Redman

MoodSwing è il titolo del terzo album pubblicato a nome di Joshua Redman. Il disco uscì nel 1994 e consolidò la fresca fama del giovane sassofonista, figlio d’arte (suo padre, Dewey aveva suonato con Ornette Coleman e nel quartetto “americano” di Keith Jarrett) e secondo tutti destinato ad una grande carriera. Soprattutto dopo che aveva vinto tre anni prima la Thelonious Monk Institute of Jazz International Saxophone Competition. Del quartetto di MoodSwing facevano parte altre tre brillanti promesse del jazz, Brad Mehldau al pianoforte, Christian McBride al contrabbasso e Brian Blade alla batteria. La band fu ospite sia della edizione invernale (la prima in assoluto) di Umbria Jazz a Orvieto che di quella estiva a Perugia. Oggi il quartetto ritorna (esclusiva italiana per Umbria Jazz) nella stessa formazione di allora, con la differenza che si tratta di una vera e propria superband, perché nei venticinque anni trascorsi dalla uscita di quel disco le giovani promesse sono diventate autentiche star del jazz moderno. I quattro artisti di MoodSwing sono tutti ben noti al pubblico di Umbria Jazz che ha avuto modo di ascoltarli molte volte ed in contesti diversi. 

An evening with Branford Marsalis

Sono passati quarant’anni da quando Branford Marsalis conquistò la ribalta come uno dei giovani leoni del jazz. Originario di New Orleans, discendente da una vera e propria dinastia musicale, figlio e fratello di jazzmen, Branford ha avuto modo di suonare agli inizi di carriera con Clark Terry, Art Blakey e suo fratello Wynton, collaborando in seguito anche con Dizzy Gillespie, Miles Davis, Sonny Rollins, Herbie Hancock Harry Connick, Jr e Kurt Elling. Talento curioso e multiforme, ha spesso oltrepassato i paletti del jazz per sconfinare nella musica classica e nell’universo rock (la straordinaria partnership con Sting e con i Grateful Dead) riuscendo in ogni caso a conservare assoluta integrità artistica e coerenza. Il quartetto resta lo strumento privilegiato per mezzo del quale Branford Marsalis può esprimere ai massimi livelli la sua creatività e la sua idea di musica. Un quartetto nato nel 1986 e rimasto attivo pressoché ininterrottamente, e stabile nella line up, per oltre tre decenni, producendo in questo periodo una serie di dischi straordinari. Un quartetto che è da tempo e con sempre maggiore forza, anche grazie ad una continua evoluzione, una profonda identità di collettivo e la ricerca di sempre più vasti orizzonti musicali, una delle sigle più importanti del jazz contemporaneo. Il pianista Joey Calderazzo ed il contrabbassista Eric Revis sono nella band da vent’anni, ed il batterista Justin Faulkner è il “rookie” entrato nel 2009. The Secret Between the Shadow and the Soul è l’ultimo album che ne documenta il livello musicale.

17 Luglio  - Stefano Bollani Sfjazz Collective 

Stefano Bollani

Stefano Bollani torna a Umbria Jazz con la formula del piano solo, una delle più suggestive tra le tante cui ha dato vita nella sua intensa carriera. Il piano solo, dice Bollani, “è come costruire un ponte e al tempo stesso passarci sopra. Si tratta di cercare di tradurre il momento presente in suono, perché arrivi più diretto al cuore, senza passare necessariamente dal giudizio della vostra testa”. Il progetto che Bollani presenta a Umbria Jazz 20 si intitola “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”. Nel cinquantesimo anniversario dell’album originale, ecco, con il benestare del compositore inglese, la versione inedita di Bollani del capolavoro di Lloyd Webber e Rice. “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” è una versione totalmente inedita e interamente strumentale per pianoforte solo, ma che custodisce come un tesoro l’originale. “Ho scelto la formula del piano solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – spiega Bollani – e una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima.”  Non bisogna però aspettarsi una trascrizione intera per solo pianoforte. Bollani, grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew LIoyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato il suo linguaggio musicale. Dire che Stefano Bollani è un musicista eclettico è poco. Anche classificarlo semplicemente come un musicista è riduttivo, perché scorrendo i tratti principali della sua carriera al fare musica bisogna aggiungere che ha scritto libri, condotto trasmissioni alla radio (con David Riondino) e alla televisione (con Renzo Arbore), lavorato in teatro (con, tra gli altri, Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Lella Costa, Valentina Cenni). Musicalmente parlando, Bollani ha prodotto una incredibile varietà di situazioni, oltre al piano solo (con cui ha inciso tre dischi). Tra le tante: il duo pianistico (con Chick Corea, ma anche, alcuni anni fa, con Martial Solal a Orvieto), il trio “danese” con Jesper Bodilsen e Morten Lund, Napoli Trip, l’Orchestra del Titanic, collaborazioni con Bill Frisell, Richard Galliano, Gato Barbieri, Lee Konitz, la lunga partnership con Enrico Rava, lo spettacolo “Abbassa la tua radio” (omaggio alla canzone italiana anni 30 e 40), un progetto su Frank Zappa, il disco “Arrivano gli Alieni” con cui ha esordito come cantautore. E molto altro. Una sottolineatura meritano, da un lato, l’attività con orchestre classiche e illustri direttori come Daniel Harding, Zubin Mehta, Riccardo Chailly; dall’altro, le sue passioni brasiliane che hanno prodotto prima Carioca, poi Que Bom, e collaborazioni con Caetano Veloso, Egberto Gismonti, Chico Buarque, Hamilton de Holanda. 

SFJazz Collective

San Francisco Jazz Collective è un ensemble “democratico”, ovvero senza un leader, composto da otto star del jazz contemporaneo che generalmente ruotano nell’area californiana (ma non solo). La band è espressione diretta del San Francisco Jazz, una delle maggiori istituzioni americane, che opera, senza fini di lucro, per promuovere e sostenere la musica afroamericana attraverso varie iniziative, dagli eventi live ai dischi, ma anche conferenze, seminari, ricerche. SFJazz esplora l’intero spettro del jazz, dalle sue origini nella comunità afroamericana fino alle diverse evoluzioni moderne a livello internazionale: il jazz come forma d’arte viva, costruita su una tradizione in continuo divenire. Con questa istituzione Umbria Jazz ha allacciato una collaborazione che porta quest’anno a Perugia il San Francisco Jazz Collective e a San Francisco in novembre alcuni dei più importanti jazzmen italiani (Rava, Fresu, Bollani, Bosso, Rea). La band californiana è stata fondata nel 2004 e ha avuto nella sua line up musicisti come Bobby Hutcherson, Joshua Redman, Mark Turner, Avishai Cohen, Stefon Harris, Dave Douglas, Joe Lovano, Brian Blade e molti altri. Da vero e proprio laboratorio creativo, ogni anno focalizza la sua attenzione su artisti o momenti chiave della storia del jazz con un progetto originale. Ultimamente, il Miles Davis “elettrico” di In a Silent Way e Sly & the Family Stone of Stand! due incisioni epocali di 50 anni fa.

18 Luglio  - Djavan Gilberto Gil

19 Luglio “ - Cuba! Cuba! Cuba!” 

Lenny Kravitz a Umbria Jazz 2020, la data del concerto a Perugia e i biglietti