Politica

LA DENUNCIA "Malati costretti ad andare fuori-regione per curarsi con farmaci di ultima generazione"

L'accusa porta la firma del capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Marco Squarta che ha raccolto diverse testimonianze tra i pazienti umbri afflitti da "retto colite ulcerosa"

Malati umbri costretti ad andare fuori-regione per prendere farmaci di nuova generazione che non sono disponibili o non sempre lo sarebbero nelle farmacie ospedaliere di casa nostra. E chi non va oltre confine è costretto a curarsi con altre tipologie di farmaci che possono dare maggiori effetti collaterali. L'accusa porta la firma del capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Marco Squarta che ha raccolto diverse testimonianze tra i pazienti umbri afflitti da "retto colite ulcerosa". 

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"Quest'ultimi sono privati - ha spigato Squarta - delle cure appropriate e costretti a ricorrere al cortisone, con pesanti effetti collaterali. Da numerose segnalazioni risulta che ai pazienti viene spesso risposto che i nuovi farmaci biologici loro necessari non sono disponibili nelle farmacie ospedaliere, negando di fatto la possibilità di curarsi ai malati”. 

“L'intera Giunta regionale – ha continuato il consigliere di opposizione - dovrebbe farsi carico del problema di garantire una risposta sanitaria rapida e razionale a coloro che soffrono di questa patologia. E sarebbe opportuno che l'assessore alla sanità, Luca Barberini, intervenisse nei confronti dei direttori generali delle aziende ospedaliere affinché questa situazione sia al più presto risolta”.

Questa situazione genera una 'mobilità farmaceutica passiva', con pazienti umbri che sono costretti a recarsi in altre regioni con il proprio piano terapeutico e ricevono il farmaco di cui hanno bisogno, ovviamente senza pagare. Ma il costo di tutto ciò – conclude - ricade comunque sulle casse della Regione Umbria, verso cui le altre Regioni si rivarranno per ottenere il rimborso dei farmaci erogati ai malati a cui non siamo stati in grado di garantire risposte”.


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