Politica

Multinazionale delle Chiacchiere: da Parlavecchio "fascista" a Parlavecchio "profeta"... riabilitazione democratica

Isolato, insultato, messo all'angolo, non tutelato sotto le elezioni comunali... eppure l'ex segretario aveva la vista lunga... un Centro Espulsione in Umbria e la sicurezza al primo posto dell'agenda Pd. Correva l'anno 2013... ma il Pd disse no. Ora è il Ministro Minniti a dargli ragione. Avrebbe evitato la disfatta 2015

Parlavecchio a destra in prima fila, insieme ai giovani democratici

Parlavecchio chi? Ma chi quello biondino, piacione, che sognava un Pd realista e moderno, repubblicano nei toni, democratico nei modi di agire, liberal-democratico a Bruxelles? Ma quello che ha provato a non far perdere il centrosinistra Boccaliano mettendo persone nuove in segreteria e sdoganando la parola sicurezza a Perugia prima dello tsunami mediatico che è stato la fortuna del neo sindaco Romizi e del Movimento 5 Stelle? Sì, proprio quel Franco Parlavecchio che ovviamente non più segretario comunale del Pd, non è stato eletto (zero protezioni, zero tutele territoriale a differenze degli altri candidati di peso) al Consiglio comunale e che ora è buon professionista e nel tempo libero si occupa della sua bimba Sveva. 

Parlavecchio chi? Quell'ex segretario che ora si sta togliendo delle soddisfazioni verso tutto il partito del Pd dopo che il Ministro agli Interni, Minniti, in diretto contatto con l'ex Premier Renzi e l'attuale primo ministro Gentiloni, hanno deciso di dare una svolta sull'immigrazione, terrorismo e crimini di strada. Un centro espulsione in ogni regione. La proposta ufficiale sarà formulata direttamente dal Ministro alle Regioni il prossimo 19 gennaio. Toh lo stesso progetto lanciato, insieme al sindacato di Polizia il Siulp, dal Franco ai tempi della sua segreteria del Pd. La mossa che avrebbe disinnescata la caduta degli dei (il centrosinistra a Perugia). Ma invece di un grazie e di una promozione il Parlavecchio fu tacciato di fascismo che vuol dire a sinistra alto-tradimento. 

(continua a leggere)

"Era il 2013 - scrive ora Parlavecchio su il suo Fb - proposi l'istituzione di un Cie (centro di identificazione ed espulsione) in Umbria per garantire piu' sicurezza a tutti i cittadini onesti. Qualche imbecille mi accuso' di essere fascista, addirittura nazista. La mia proposta fu condivisa dal sindacato di polizia SIULP grazie a Massimo Pici e supportata da persone serie come Matteo Grandi. Ora nel 2017 il neo Ministro dell'Interno Minniti propone di istituire un Cie in ogni Regione. Bene, ma se non avessimo perso del tempo forse avremmo potuto risparmiare un mucchio di reati che hanno coinvolto persone innocenti. Finora non ho visto critiche nei confronti del Ministro. Lui non e' fascista? O forse come al solito nel nostro Paese dobbiamo perdere tempo prima di fare gli interessi dei cittadini". 

L'ultimo sassolino è riferito alle guerre interne nel Pd per fare carriera e non per fare le scelte giuste per l'Umbria: "Nel nostro paese le proposte,anche se becere diventano buone se fatte da coloro che "stanno in alto"ma buone proposte diventano non accettabili se fatte da coloro che lavorano con noi solo per timore di essere scavalcati o che a colui che le fa venga riconosciuto il merito per aver proposto qualcosa di serio!". Nessuno è profeta in patria. Soprattutto quando l'ideologia uccide il realismo. Buon pranzo caro Franco: la vendetta è un piatto che va gustato freddo e lentamente. 

Ps: Parlavecchio Chi? A quello che aveva previsto anche un consolato della Tunisia a Perugia per sveltire le espulsioni... ora anche questo è tornato di moda. 


Si parla di