Politica

Governo, tutti uniti contro la provincia unica: "Monti conceda proroga"

La Regione, le due province e i due comuni di Perugia e Terni uniti nel fare un ultimo tentativo con il Governo: "Inutile e dannosa una provincia unica che coincida con il territorio regionale"

"Il Governo modifichi l'articolo 17 sui parametri per il mantenimento delle province: sarebbe dannosa e confusionaria una provincia unica che coincide con lo stesso territorio della Regione stessa": è questo il pensiero della Cabina di regia regionale convocata dall’assessore regionale alle riforme istituzionali, Gianluca Rossi e presieduta dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, nel corso della quale si è discusso in maniera approfondita del decreto “spending review”, con particolare riferimento all’articolo del decreto governativo che stabilisce i criteri per la soppressione delle Provincie, in particolare quella di Terni.

Alla riunione hanno preso parte i presidenti delle Provincie di Perugia e Terni, Marco Vinicio Guasticchi e Feliciano Polli, ed i sindaci di Perugia e Terni, Wladimiro Boccali e Leopoldo Di Girolamo, in rappresentanza rispettivamente dell’Anci Umbria e del Consiglio delle autonomie locali.

L’art. 17 del decreto legge - relativo alla “soppressione e razionalizzazione delle Provincie e loro funzioni” - ed i relativi criteri indicati, creerebbe per la Regione Umbria l’anomala situazione, dove la riduzione ad una sola Provincia equivarrebbe a determinare una perfetta coincidenza tra il territorio e la popolazione di ambito regionale e quello della provincia unificata. Ciò in base a criteri individuati nella deliberazione del Consiglio dei Ministri che per il riordino delle Province stabiliscono i due parametri relativi ad estensione del territorio e popolazione residente. Le istituzioni umbre, dunque, hanno espresso l’auspicio che Governo e Parlamento impediscano il verificarsi di una tale ipotesi che creerebbe oltretutto anche una profonda confusione rispetto al ruolo che le due istituzioni dovrebbero svolgere. Difficile, se non impraticabile - nell’ipotesi di una unica provincia in Umbria – anche la politica di decentramento regionale.

Attualmente, infatti, le Provincie in Umbria svolgono funzioni già oggi trasferite dalla Regione in materia di politiche ambientali, trasporti, urbanistica, scuola, formazione e lavoro, etc. Nel verificarsi quindi della anomala condizione di coincidenza dei due ambiti, quello regionale e quello provinciale, di fatto si svuoterebbe il ruolo dell’istituzione provinciale, venendo meno così il decentramento stesso.

In considerazione di tutte queste anomalie i rappresentanti delle istituzioni umbre auspicano una modifica sostanziale dell’articolo 17 ed esprimono condivisione e sostegno alle ipotesi di emendamenti presentati in Senato, tesi ad impedire una riforma che determini la coincidenza tra l’intero territorio regionale e l’unico ambito provinciale. La “cabina di regia” istituzionale tornerà in ogni caso a riunirsi non appena il decreto sarà convertito in legge da parte del Parlamento, per la conseguente analisi della situazione istituzionale che si sarà determinata.


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